Da Mariupol le ultime notizie dalla guerra svelano un nuovo orrore: una fossa comune

La città continua ad essere una delle più colpite di tutta l’Ucraina

Le ultime notizie della guerra in Ucraina svelano un altro orrore. È un piccolo centro vicino Mariupol a diventare il luogo in cui è stata scoperchiata un altra terribile realtà lasciata in eredità dalla conflittualità in atto. Una fossa comune di ben trenta metri, in cui i corpi sarebbero stati gettati con l’ausilio di camion.

Vicino Mariupol una fossa comune di trenta metri

È il sindaco di Mariupol ad aver dato la notizia. Diversi media internazionali hanno, infatti, citato le sue dichiarazioni in cui è stata descritta quella è la realtà emersa. I fatti riguardano Mangush, un centro nei dintorni di Mariupol.

La città, come è noto, è tra le più colpite da quando la guerra in Ucraina è iniziata. Il primo cittadino ha riferito di aver saputo dai cittadini di quella zona della presenza di questa fossa comune. Il dito è puntato sui russi, che l’avrebbero scavata e avrebbero scaricato lì con dei camion i cadaveri.

Si cercavano le fosse comuni nella zona di Mariupol

Il luogo in cui è stata fatta questa scoperta sarebbe stato individuato grazie alla volontà di rintracciare quelle che si ipotizzava potessero essere le fosse comuni presenti nella zona. Punti in cui si immaginava di poter trovare i corpi senza vita dei residenti di Mariupol. E la zona di Mangush, con particolare riferimento ad una strada che lambisce il villaggio, è quella in cui sembra sia stato trovato ciò che si cercava.

Si parla di tentativi di nascondere i crimini di guerra

Sempre da fonti ucraine viene segnalato che i militari russi stiano lavorando per raccogliere i cadaveri in diverse zone della città, per poi portarli nell’area industriale del territorio. Secondo quanto spiegato dalle autorità locali l’obiettivo sarebbe provare a nascondere quelle che sarebbero le prove dirette dei crimini di guerra commessi.

La situazione a Mariupol

Secondo le stime riportate da Ukrinform, che cita fonti politiche del luogo, sarebbero morti 20.000 civili da quando Mariupol ha dovuto patire gli effetti dell’invasione russa.

150.000 sarebbero, invece, le persone che avrebbero lasciato la città a partire da quel 24 febbraio in cui ebbe inizio l’azione militare comandata da Mosca. Nel territorio cittadino, invece, sarebbero rimasti 120.000 cittadini.

Mariupol è una città su cui c’è grande attenzione da parte dei russi, considerato che rappresenta un vero e proprio corridoio tra i territori del Donbass e la Crimea. Due aree che, come è noto, hanno grande rilevanza nel contesto di questa guerra.

Per Onu uccisioni illegali a Bucha

Nel frattempo è emerso che l’Onu avrebbe rilevato l’uccisione illegale di 50 civili nel territorio di Bucha. Un’azione che è stata documentata da una missione dei funzionari delle Nazioni Unite avvenuta lo scorso 9 aprile. Lo si è appresso da una dichiarazione di Ravina Shamdasani, portavoce dell’Ufficio dell’Alto Commissario per i diritti umani. Una circostanza che potrebbe portare a rilevare i margini affinché si possa iniziare a parlare concretamente di crimini di guerra commessi.