Corruzione negli appalti pubblici: da cosa dipende?

Corruzione negli appalti pubblici: da una ricerca condotta all’Università di Torino emerge che gli appalti pubblici nei paesi europei sono vulnerabili alla criminalità. Da cosa dipende?

Verrà presentata oggi presso l’Università di Torino la ricerca “Warning on crime” relativa alla corruzione negli appalti pubblici di 25 Paesi membri dell’UE.

Dal progetto, realizzato dalle ricercatrici Valeria Ferraris, Caterina Mazza and Laura Scomparin, emerge che tutti gli appalti pubblici europei sono vulnerabili alla criminalità. Da cosa dipende?

La spesa per beni, opere e servizi nei paesi europei ammonta, ogni anno, a un quinto del Pil dell’Unione. Tra i settori più a rischio costruzione e salute sono quelli che impiegano la quota maggiore dei finanziamenti. Ad essi si aggiungono altri ambiti come quello dei trasporti, dello smaltimento di rifiuti e della pubblica sicurezza.

Quali sono le soluzioni? Tra quelle individuate nella ricerca vi sono la riduzione della burocratizzazione dei controlli e il loro potenziamento, la condivisione delle norme in materia e la maggiore richiesta di trasparenza da parte dei cittadini sulla spesa dei fondi pubblici.

Corruzione negli appalti pubblici: da cosa dipende?

Nei 25 Paesi analizzati (sono esclusi Belgio, Cipro e Grecia) la differente vulnerabilità degli appalti pubblici dipende soprattutto dal generale livello di corruzione e illegalità dei governi locali e nazionali.

Tuttavia i problemi non nascono sempre dall’assenza di regole ma piuttosto da una serie di tecniche utilizzate per inquinare le procedure d’appalto. Ad esempio bandi scritti ad hoc “per rispondere a bisogni non esistenti e appositamente fabbricati” o la “diffusione di informazioni riservate relative al bando di gara allo scopo di favorire alcuni partecipanti”.

Gli effetti peggiori sarebbero però causati dall’assenza di controlli in fase di esecuzione dei lavori. Infatti, come sostenuto dalla ricerca:

“La stazione appaltante sembra dimenticare il contratto una volta che è stato assegnato e nella maggior parte dei paesi non sono previste autorità incaricate di monitorare l’esecuzione del contratto”.

Corruzione negli appalti pubblici: i settori più a rischio

Dalla ricerca sull’illegalità negli appalti pubblici è emerso che in Europa le costruzioni e la sanità sono i settori più esposti alla corruzione e al crimine organizzato. Nel settore delle costruzioni, il basso livello di specializzazione richiesto apre il mercato a un ampio numero di potenziali partecipanti alle gare.

Nel caso della sanità invece il rischio è rappresentato soprattutto dalla alleanze illecite che si instaurano tra soggetto pubblico e interessi privati: emblematico è lo scandalo esploso in Lombardia qualche giorno fa. A tal proposito si legge nella ricerca:

“Gli appalti per le forniture mediche sono destinati a una ristretta cerchia di operatori del settore. È molto interessante rilevare che quasi mai questi appalti vengono assegnati a fornitori stranieri”.

Inoltre non sono esenti da forti rischi anche il settore dei trasporti, dell’energia e dello smaltimento rifiuti, seppure in modo differenziato nei vari paesi. La ricerca tiene in considerazione anche altri ambiti particolarmente vulnerabili come quelli della pubblica sicurezza e dei servizi sociali in cui spesso si abusa di alcune procedure per eliminare qualsiasi forma di concorrenza.