Contributo di 300 euro a profughi ucraini, come funziona

La misura avrà durata limitata nel tempo

300 euro al mese per gli adulti, 150 per i bambini. È la misura assistenziale che il governo italiano ha scelto di mettere in atto per favorire l’accoglienza dei profughi in fuga dalla guerra in Ucraina. Un contributo che sarà versato solo per tre mesi o per due dopo che, eventualmente, il rifugiato avrà trovato una sistemazione lavorativa.

Contributo una tantum per tre mesi

L’ordinanza della Protezione Civile spiega, che in relazione alle disposizioni del Consiglio dell’Unione Europea, è stato autorizzato al riconoscimento verso le persone richiedenti "protezione temporanea" quello che viene definito «un contributo di sostentamento una tantum pari a 300 euro mensili pro capite».

Viene, inoltre, specificata la durata massima di tre mensilità, a partire dal giorno in cui è avvenuto l’ingresso nel territorio italiano. La data, qualora non determinabile, viene fatta corrispondere a quella in cui è stata presentata la richiesta di protezione «comunque non altre il 31 dicembre 2022». Per ciò che, invece, riguarda i minori è stato previsto un contributo di 150 euro che saranno riconosciuti all’adulto che ne ha tutela legale o affidamento.

Ci sarà una piattaforma dedicata

I soggetti che hanno i requisiti per poter beneficiare del contributo potranno presentare domanda attraverso una piattaforma dedicata che sarà messa a disposizione della Protezione Civile. L’erogazione avverrà in qualsiasi sportello bancario e per riscuoterlo sarà necessario presentare il documento di identità e la ricevuta che attesti l’avvenuto ottenimento del permesso di soggiorno legato alle situazioni contingenti.

Anche qualora i beneficiari trovassero sistemazione presso parenti, amici o altre persone dovranno comunque essere loro a doverlo riscuotere. L’ordinanza specifica che il contributivo è «alternativo» ad altre forme di assistenza alloggiativa che siano a carico dei fondi pubblici. Qualora il beneficiario non avesse a disposizione un conto corrente è prevista l’erogazione in contanti.

Misure anche per l’assistenza sanitaria

Le persone che beneficiano della protezione, inoltre, verranno equiparate ai cittadini italiani in relazione all’accesso al sistema sanitario nazionale. Contestualmente al rilascio del permesso di soggiorno, i cittadini in fuga dalla guerra in Ucraina riceveranno un codice fiscale.

A ciascuna regione, in virtù delle prestazioni da erogare, viene riconosciuto un rimborso forfettario di 1520 euro a soggetto, fino ad un massimo di 100.000 unità.

Profughi ucraini, emergenza a cui l’Europa vuole dare risposta concreta

Le misure si inquadrano nella volontà europea di offrire una risposta concreta a quella che viene considerata l’emergenza umanitaria più importante dalla Seconda Guerra Mondiale in avanti. Si stima, infatti, che siano già oltre tre milioni e mezzo le persone che hanno lasciato l’Ucraina da quando si sono aperte le ostilità nel paese. Si tratta per lo più di donne o bambini. Per ragioni legati alla posizione geografica è in questo momento la Polonia la nazione che ne ha accolti di più.