Conto in rosso in banca, più facile il blocco dal 1° gennaio

Basterà un piccolo scoperto per avviare il cosiddetto default

Andare in sofferenza in banca sarà più facile dal primo gennaio scorso perché basterà un piccolo scostamento, un rosso anche di pochi euro per produrre problemi anche piuttosto seri per famiglie e imprese. Il blocco del conto corrente e dei relativi addebiti automatici, questo potrebbe scatenarsi anche solo con scoperti tra i 100 ed i 500 euro.

Conto corrente, cosa è cambiato dal 1° gennaio

Lo avevamo già preannunciato e dal 1° gennaio è scattato il cambiamento delle regole per i clienti delle banche. Nuove regole che di fatto facilitano la messa in sofferenza dei correntisti che si trovano a non adempiere a un pagamento.

Come riporta il sito “laleggepertutti.it”, il default scatterà con più facilità dal momento che dal 1° gennaio vigono regole più ristrette. In genere il default di un correntista scatta nel momento in cui la banca arriva a ritenere poco concreto il possibile rientro del credito senza le opportune garanzie. E poi il termine normale per mandare in sofferenza un cliente è fissato in 90 giorni di insolvenza entro determinati importi.

Dal 1° gennaio 2021 le nuove regole determinano un inasprimento delle soglie, a svantaggio degli insolventi. Per persone fisiche e piccole imprese adesso il default scatterebbe con arretrati anche di soli 100 euro. Per piccole imprese o persone fisiche si intende il cliente di banca che ha una esposizione con l’Istituto di credito inferiore al milione di euro. Sale a 500 euro invece la soglia per le imprese oltre il milione di euro di esposizione.

Cosa altro cambia dal 1° gennaio

Per i clienti viene meno anche la facoltà di compensazione gli importi scaduti con le proprie linee di credito magari non utilizzate. Il discorso vale per tutte le banche in cui i ha in conto aperto.

Tra l’altro le esposizioni in diverse banche, se dello stesso gruppo, si sommano in modo tale che un cliente di una banca che ha fatto default, sarà segnalato a tutte le altre banche del medesimo gruppo, dove ha conti correnti aperti.

Negli istituti esterni alla vigilanza, nelle società di leasing e in tutti gli istituti di intermediazione non bancaria, le regole non variano. La soglia di 5% di esposizione resta quella consolidata per la segnalazione alla centrale dei rischi.

Per uscire dalla situazione di sofferenza poi, occorre tempo. Infatti le regole sono piuttosto severe del momento che prevedono tre mesi di spazio temporale. In altri termini, per uscire dal default devono passare non meno di tre mesi da quando non ci sono più le condizioni che hanno dato il via alla sofferenza.

Ricapitolando, dallo scorso primo di gennaio occorre prestare ancora più attenzione del solito alle scadenze e agli sconfinamenti in conto corrente. I rischi di ritrovarsi con il conto corrente bloccato è davvero dietro l’angolo.