Conto corrente cointestato: cosa fare se muore un intestatario

Il conto corrente cointestato prevede che a poter fare le operazioni siano più persone. Ognuno è proprietario per la propria quota. Ecco, cosa succede nel caso in cui muore uno dei cointestatari.

Il conto corrente cointestato prevede che siano proprietari, del rapporto con la banca, più persone. Di solito, quando l’intestatario del conto corrente è una sola persona, alla sua morte la procedura è molto semplice. Infatti, l’intero valore viene diviso tra gli eredi a seguito di presentazione dell’atto di morte e della successione.

Dopo la morte di una persona, viene presentata la successione. A disciplinare la successione è il Codice Civile, attraverso gli articoli 587 e 588. In particolare, si specifica la devoluzione a terzi dei rapporti patrimoniali personali. Ma anche, i rapporti patrimoniali di natura reale (ad esempio il diritto di proprietà) e dei contratti in corso di esecuzione. Ma cosa succedere quando il conto corrente è cointestato?

Conto corrente cointestato: cos’è e come funziona

Quanto il conto corrente è cointestato, vuol dire che i proprietari della giacenza media è riservata a più persone. Di solito, si parla del 50%, ma le parti possono disporre diversamente. Ad esempio, potrebbero decidere una divisione diversa pari a 40% e 60%. La banca, pertanto, non può permettere al singolo comproprietario di prelevare più della sua quota di proprietà.

Il conto corrente cointestato però può essere di più tipi:

  • a firma congiunta: ogni operazione deve essere autorizzata da tutti i cointestatari. Nessuno quindi può operare senza il consenso degli altri;
  • a firma disgiunta: ciascun cointestatario può eseguire le operazioni senza avere il bisogno del consenso degli altri;
  • misto: si può stabilire che, per impieghi del denaro entro un certo limite, valga la regola della firma disgiunta, oltre tale limite, sia necessaria la firma congiunta.

Conto corrente cointestato: in caso di morte?

Anche nel caso di questo tipo di conto corrente, gli eredi devono darne comunicazione alla banca. Allegando, anche il certificato di morte del defunto. La banca procedere in due modi differenti al secondo della tipologia:

  • il conto è a firma congiunta: alla morte di uno dei titolari, viene congelato per essere sbloccato solo quando sono concluse tutte le procedure relative alla successione. Il denaro viene svincolato e ripartito tra i cointestatari superstiti e gli eredi in base alle quote spettanti
  • il conto è a firma disgiunta: i cointestatari superstiti possono disporre liberamente della quota spettante mentre la restante parte viene suddivisa tra gli eredi una volta concluse le procedure di successione.

E’ anche vero che alcune banche, possono permettere agli eredi di utilizzare alcune somme per pagare i servizi funebri del defunto. Tutto deve essere dimostrato attraverso le fatture dell’agenzia funebre.

Come funzionano i prelevamenti bancomat?

Si possono fare prelevamenti bancomat dopo la morte? O meglio il cointestatario può continuare a prelevare somme attraverso l’utilizzo del bancomat? Il cointestatario può prelevare fino al limite della sua quota di proprietà. Ma non può eccedere quello. Altrimenti, gli altri eredi potranno agire contro di lui per l’appropriazione indebita.

Il reato di appropriazione indebita è introdotto dall’art. 646 c.p. tra i delitti contro il patrimonio, punendo coloro che per procurare a sé o a altri un ingiusto profitto, si appropriano del denaro o di cose mobili altrui, della quale abbia a qualsiasi titolo il possesso.