Completo stop del gas dalla Russia? Secondo Birol (IEA) l’Europa dovrebbe prepararsi

Dopo giorni in cui si sono avute limitazioni alle forniture si guarda più avanti

L’Europa dovrebbe prepararsi ad uno stop completo del gas proveniente dalla Russia. L’avvertimento è un messaggio estrapolabile dalle dichiarazioni del direttore dell’IEA, Fatih Birol, al Financial Times.

Stop totale del gas dalla Russia? Meglio esserne eventualmente pronti

Il funzionario dell’Agenzia Internazionale per l’Energia ha lasciato intendere che la riduzione delle forniture potrebbe rappresentare l’antipasto di una manovra più decisa. Dunque, bisognerebbe non farsi trovare impreparati qualora si arrivi davvero a dover fare i conti con un taglio netto. «L’Europa - ha dichiarato - dovrebbe essere pronta nel caso in cui il gas russo fosse completamente interrotto»

Gas dalla Russia: la questione va proiettata all’inverno

La situazione del gas al momento non preoccupa per un motivo semplice: gli stoccaggi sono sufficientemente pieni per il periodo. Tuttavia, al di là della questione nell’immediatezza servirà che la disponibilità aumenti, in maniera tale da avere scorte in vista dell’inverno. «Più - ha spiegato Birol - ci avviciniamo all’inverno, più comprendiamo le intenzioni della Russia».

«Credo - ha proseguito - che i tagli siano orientati ad evitare che l’Europa riempia i depositi e ad aumentare la leva della Russia nei mesi invernali». Un’affermazione che lascia intendere come un riempimento degli stoccaggi al di sotto di certi livelli prima dei mesi freddi, renderebbe la Russia in grado di gestire meglio il gioco.

Possibili misure emergenziali sulla domanda?

Dichiarazioni che indicano la direzione di lavorare affinché si contenga il più possibile l’impatto di un eventuale stop del gas russo all’Europa. Quanto fatto fino ad ora non è abbastanza, benché sia stato chiarito da tutti quanto l’indipendenza energetica da Mosca non sia una condizione acquisibile in tempi stretti.

Birol ha fatto capire che che immagina «misure sempre più profonde sulla domanda con l’avvicinarsi dell’inverno». Un’espressione che indica la possibile adozione di soluzioni emergenziali da parte dei singoli paesi. Si parla molto di termini come razionamento, ma oggi si tratta di ragionamenti che risiedono unicamente nel campo delle ipotesi che si fanno a livello mediatico. Certo è che la soluzione resta da monitorare.

L’indipendenza europea a livello energetico e i prezzi, la situazione

Le situazioni descritte si incastrano perfettamente in quello che è il quadro di tensione politica a livello internazionale. Tant’è che la stessa Europa, da ormai diverso tempo, si è mossa per ottenere l’indipendenza energetica dalla Russia. In base ai dati riportati dal Financial Times (citando la società di consulenza Icsis) attualmente la dipendenza sarebbe stata ridotta dal 40%, prima della guerra in Ucraina, al 20% attuale.

Tuttavia, adesso verrebbe il difficile tenuto conto che sarebbero state sfruttate già la gran parte delle opzioni disponibili nell’immediatezza. Resta, inoltre, la questione prezzo del gas. Con la riduzione delle forniture la quotazione cresce e di conseguenza potrebbero farlo anche le bollette. Diventa perciò importante capire come si evolverà, a livello europeo, la proposta di mettere un price cap al gas.