Chiara Ferragni rivela perché ha chiamato i figli Leone e Vittoria

L’influencer ha risposto ad alcune curiosità dei suoi fan, circa la scelta dei nomi dei suoi due figli

Chiara Ferragni ha risposto ad alcune domande dei suoi fan sulla celebre piattaforma di Tik Tok, svelando alcuni retroscena relativi alla scelta dei nomi dei figli, che ormai sono diventati anche loro delle vere star dei social.

Chiara Ferragni e i nomi dei figli

Una versione che però differisce da quella fornita in passato, ma con tutta evidenza la Ferragni aveva già in mente quali potessero essere i nomi da dare ai suoi futuri figlia, ancor prima di rimanere incinta. Sia Leone che Vittoria erano due nomi già presenti nella rosa dei preferiti.

Nella giornata di lunedì 25 luglio, la moglie di Fedez ha spiegato che dietro il nome del primogenito c’è un retroscena inaspettato. La sua predilizione per il film cartone il Re Leone l’ha portata ad amare particolarmente quel nome. Ma a questo si aggiunge anche un altro retroscena, ovvero quello di un tatuaggio fatto in un’estate poco felice, prima di incontrare il suo attuale marito.

L’ossessione per i leoni

«Sono ossessionata con il Re Leone, è sempre stato il mio nome preferito da maschio», ha rivelato la Ferragni, per poi aggiungere che una settimana prima del primo appuntamento con Fedez: «Mi ero tatuata due leoni perché io mi sentivo una leonessa in cerca del suo leone».

Ed ancora: «Questo tatuaggio per me è il simbolo dell’amore e quando ho trovato l’uomo che mi sarei poi sposata ho capito che mio figlio si sarebbe dovuto chiamare così».

Perché il nome Vittoria?

«Mi è sempre piaciuto è sempre stato uno dei miei nomi preferiti da femmina. Mi piaceva il fatto che l’avrei chiamata La Vitto perché era un po’ maschile, un po’ femminile, quindi quando ho scoperto che sarebbe stata femmina non ho avuto dubbi» , ha rivelato l’imprenditrice digitale.

Quindi ha aggiunto: «E poi rappresenta davvero un simbolo di vittoria su tante cose in un certo periodo della nostra vita, per questo quindi Vittoria».