Chi è il Presidente del Parma Giampietro Manenti e perché è stato arrestato

Ecco chi è Giampietro Manenti, il patron del Parma arrestato stamattina

Stamattina, nell’ambito dell’operazione GFB-Oculus condotta dal Nucleo di polizia tributaria di Roma su delega della Procura e del Pm, Giorgio Orano, è stato arrestato il presidente del Parma calcio Giampietro Manenti. L’accusa è pesante: reimpiego di capitali illeciti.

Agli arresti altre 21 persone per reati di peculato, associazione a delinquere, frode informatica, utilizzo di carte di pagamento clonate, riciclaggio e autoriciclaggio aggravato dal metodo mafioso. Oltre 60 le perquisizioni compiute su tutto il territorio nazionale.

Manenti, divenuto patron del Parma meno di un mese e mezzo fa, ha rilevato il club dalla Datraso per un euro lo scorso 9 febbraio. Questi ultimi l’avevano a loro volta acquistato pochi mesi prima da Tommaso Ghirardi, accusato dalla Procura di Parma di bancarotta fraudolenta.

Domani, il tribunale di Parma dovrebbe sancire il fallimento della società, poi avrà inizio l’esercizio provvisorio con uno o più curatori che avranno l’incarico di gestire il sodalizio nella speranza che qualcuno rilevi la società facendosi carico dei debiti (100 milioni di euro).

Nel breve periodo che Manenti ha trascorso come numero uno del Parma, sono stati tanti gli annunci e le promesse di pagamento, tutti puntualmente delusi.

L’imprenditore lombardo, proprietario di una piccola società con sede in Slovenia, in passato aveva già tentato di scalare Brescia e Pro Vercelli. Stavolta era arrivato in Emilia - Romagna giurando ai tifosi che avrebbe rilanciato la squadra grazie all’arrivo di capitali dall’estero. Il risultato è sotto gli occhi di tutti.

Ma chi è Giampietro Manenti?

Imprenditore 45enne di Limbiate, in Brianza, Giampietro Manenti è il proprietario della MapiGroup, una piccola società di servizi e consulenze con sede a Nova Gorica, in Slovenia, con un capitale sociale di soli 7.500 euro. In base a quanto affermato da lui stesso, la sua azienda avrebbe stretti legami con il colosso dell’energia russo Gazprom. In Italia risulta titolare solo di un’impresa individuale di pulizia o disinfestazione.

Il 9 febbraio 2015 ha rilevato il 66,5% di Eventi Sportivi (l’azienda che controlla il Parma calcio) dalla Dastraso Holdings. Da allora, ha svolto il ruolo di presidente e amministratore unico del club.

Lo scopo era quello di evitare il fallimento della squadra di calcio e bloccare le istanze presentate da giocatori e fornitori. Doveva salvare il campionato di Serie A. Stamattina l’arresto per autoriciclaggio da parte della Guardia di Finanza.

Nel suo passato anche una carriera nel calcio. Da giocatore ha militato nelle giovanile del Milan, nei juniorse dell’Avellino e della Salernitana. Poi un infortunio. Qualche anno dopo l’esperienza da allenatore nella panchina dell’As Molino, società brianzola di terza Categoria.

Cresciuto ha Senago, ha vissuto poi a Limbiate e a Montecatini Terme. Diplomato alla scuola di agraria, avrebbe sostenuto tre esami all’università di Milano, senza concludere gli studi.

Tre matrimoni, tre figli, attualmente avrebbe una compagna polacca.
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