Chi è Lorenzo Fontana, il nuovo Presidente della Camera dei Deputati

Eletta la terza carica dello Stato alla quarta votazione

Dopo l’elezione a Presidente del Senato della Repubblica di Ignazio La Russa, esponente di Fratelli d’Italia, la 19esima legislatura ha anche il Presidente della Camera dei Deputati. Alla quarta votazione, infatti, è stato eletto il leghista Lorenzo Fontana con 222 voti (era richiesto un quorum di 201 voti).

Un’elezione annunciata dopo l’accordo trovato dai partiti di maggioranza che hanno votato compatti il nome proposto da Giorgia Meloni, contrariamente all’elezione di La Russa, quando Forza Italia si era defilata. Ma anche un’elezione contestata dai banchi della minoranza che hanno esposto uno striscione eloquente: “No a un presidente omofobo pro Putin”, prima dell’intervento dei commessi che hanno provveduto alla rimozione.

Chi è Lorenzo Fontana, il nuovo Presidente della Camera dei Deputati

Lorenzo Fontana, veneto, classe 1980 è vicesegretario della Lega, insieme a Giancarlo Giorgetti e Andrea Crippa. E’ alla sua seconda legislatura, dopo il primo insediamento alla Camera dei Deputati del marzo 2018. E’ stato anche Europarlamentare dal 2009 al 2018, Ministro per la famiglia e le disabilità nel Governo e Ministro per gli affari europei nel Governo Conte I. Laureato in Scienze politiche all’università degli studi di Padova, ha vissuto a lungo con moglie e figlia a Bruxelles. Giornalista pubblicista è stato da sempre militante della Lega Nord.

Le sue idee politiche sono racchiuse nel libro “La culla vuota della civiltà. All’origine della crisi”, scritto con Ettore Gotti Tedeschi. Per lui si dovrebbe ripartire dalla famiglia e dall’aumento demografico per far ripartire il paese e si schiera contro la sinistra rea, a suo dire, di “importare immigrati per compensare il calo demografico”.

Cattolico conservatore è contro l’aborto, le unioni civili, la teoria gender e il matrimonio tra persone dello stesso sesso, tanto da dichiarare, in un convegno dell’associazione Pro Vita Onlus, che i matrimoni gay e l’immigrazione di massa “mirano a cancellare la nostra comunità e le nostre tradizioni”. Tra le sue idee quella che lo Stato dovrebbe aiutare le donne a non abortire attraverso incentivi e bonus per la natalità.