Carosello compie sessant’anni. Gli spot intramontabili

Carosello compie sessant’anni. Ieri come oggi alcuni suoi spot pubblicitari convincono ancora. Ecco quali.

Carosello, l’antesignano spazio pubblicitario del passato, compie oggi sessant’anni. Il programma ha accompagnato adulti e bambini dal 3 febbraio del 1957 al 1977.

Carosello andava in onda alle 20.50 su “Programma Nazionale” che era al tempo l’unica rete televisiva in Italia e che in seguito divenne Rete 1. L’inizio di Carosello era un evento atteso dalle famiglie italiane agli albori della nascita di quello che era, insieme alla radio, l’unico strumento mediatico: la televisione.

In quegli anni erano ancora poche le persone che possedevano un televisore. Spesso amici e parenti si riunivano nella stessa casa o al bar, o in un qualsiasi luogo comunitario dove ci fosse a disposizione una TV, per assistere all’evento tanto atteso.

Quella che era in passato l’ antesignana pubblicità, considerata tanto fastidiosa oggi, veniva accolta come se fosse una festa. In seguito, con il passare degli anni, Carosello divenne una normale abitudine che scandiva il ritmo delle famiglie.

Ancora oggi le persone che sono cresciute con Carosello si ricordano nostalgicamente di quei momenti passati in compagnia del programma tv caratterizzato da sketch più o meno divertenti seguiti da messaggi pubblicitari.

Per i contenuti Carosello fu eccezionale e rimane tale ancora ai giorni nostri. La pubblicità non è mai stata come in quei 30 anni: gli italiani amavano Carosello che era divertente senza essere subliminale, genuino e non ingannevole come la maggior parte degli odierni spot.

Il pubblico lo amava perché metteva in scena in maniera la tradizione e la comicità all’italiana con gusto e raffinatezza, senza essere prepotente né aggressivo con i suoi messaggi pubblicitari.

Ogni scenetta, rigorosamente in bianco e nero, durava più o meno 2 minuti e solo nella parte finale c’era la pubblicità vera e propria con la vista del prodotto sponsorizzato.

Per l’animazione fu un’epoca gloriosa: il pubblico del programma ammontava a 20 milioni nel 1977, tra cui una vastissima porzione era occupata dai bambini. Carosello si adattava alle esigenze dei grandi e dei piccoli diventando con il tempo anche una grandissima palestra di talenti e personaggi della futura TV.

Come nacque Carosello?

Il programma nacque per effetto di una legge che proibiva la pubblicità all’interno delle trasmissioni. Subito venne fuori la brillante idea di fare uno stacco pubblicitario all’interno di uno show con una rigida scaletta.

Erano previsti infatti un certo numero di secondi di pubblicità, un certo numero di citazioni del nome del prodotto da pubblicizzare ed un certo numero di secondi da dedicare invece all’intrattenimento. Quest’ultimo poteva essere o musicale o comico purché la trama fosse però estranea al prodotto.

Il primo Carosello trasmesso in assoluto fu «Le avventure del signor Veneranda» per il Brandy Stock 84 con la regia di Eros Macchi e con Macario come protagonista.

In questa stessa puntata c’erano anche Shell che trattava la sicurezza nel traffico con Giovanni Canestrini (“guida a destra o guida a sinistra?”), l’Oréal con Mike Bongiorno, Singer “quadrante alla moda” con Mario Carotenuto, e Cynar “L’arte del bere” con Carlo Campanini e Tino Bianchi.

Carosello e gli spot intramontabili

Ancora oggi alcuni spot di Carosello potrebbero essere ripresi, addirittura nel formato originale, per essere degli ottimi spot. Lo stesso pubblicitario Casiraghi, parlando di Carosello, lo ricorda come un pezzo fondamentale della cultura italiana:

“Si pensi a Carmencita, Calimero, l’Omino coi Baffi, Pippo l’ippopotamo, Susanna tutta panna, la Linea del mitico di Osvaldo Cavandoli, il Confetto Falqui, cui ’bastava la parola’, gli Incontentabili, e via via sino alla fine degli anni ’70, ognuno di noi adulti ha i suoi preferiti”.

Carosello ha fatto scuola alla pubblicità odierna e non è un caso che oggi siano ancora frequenti i richiami ai pezzi cult intramontabili: ci basti pensare al successo di Gringo-Montana, riproposto ai giorni così come era nella versione originale, oppure a Cynar dove il famoso signor Calindri recitava l’intramontabile slogan ’contro il logorio della vita moderna’.

Nell’immaginario delle persone infatti, oggi come ieri, la vita è sempre stressante e di corsa e non è casuale che nel 2010 sia stato riproposto proprio lo stesso pezzo con un riadattamento di Elio e le Storie Tese.

Non importa se siano passati sessant’anni e diverse innovazioni nel campo della trasmissione: Carosello ancora oggi è in grado di colpire ed emozionare con il suo stile tra il comico ed il serio, il nostalgico e l’attuale.