Caricatore universale: cos’è, perché se ne parla e quali sono le prospettive

Si registra una novità signifiativa per il mondo dell’elettronica

La novità del caricatore universale, in realtà, non è una novità. Nel senso che non si tratta di nulla di nuovo dal punto di vista tecnologico e che si tratta di una possibilità di cui si parla da tempo. La notizia è che è stata raggiunta un’intesa affinché sia accolta la proposta di istituire un solo connettore per caricare i dispositivi elettronici. Ma per capire meglio la questione, meglio fare il punto della situazione e chiarire alcuni passaggi.

Caricatore universale: il type-C la usano già in molti

La definizione di «caricatore universale» riguarda una tipologia già presente in commercio e abbastanza diffusa. Molti dispositivi hanno, infatti, un ingresso type-C che consente di caricarli, di passare i dati e adempiere a tutte quelle funzioni che si possono svolgere collegando «fisicamente» a qualcosa un dispositivo elettronico.

La situazione attuale

Chi, ad esempio, ha un telefono Android di ultima generazione è probabile che abbia già questa tipologia di cavo. Tuttavia, non è così per chi ha un iPhone. Quest’ultimo si carica con un cavo lightning.

Qualora, invece, si abbia un telefono del primo tipo e magari un Ipad bisogna sempre avere a disposizione entrambe le tipologie di caricabatterie. Necessità che si ampliano se si va a considerare l’eventuale necessità di caricare una fotocamera con entrata propria o un computer portatile con un’ulteriore tipologia di connettore richiesto.

Il disagio di chi va in vacanza, ad esempio, diventa quello di doverli portare tutti. Avendo, ovviamente, cura di non dimenticarne nessuno. Buona parte di queste criticità, grazie alla nuova norma potrà essere superata.

Caricatore universale: cosa cambia

Con il nuovo decreto, indipendentemente dal produttore, tutti potranno caricare smartphone, tablet, altoparlanti, cuffie, videogiochi portatili e tutti i dispositivi assimilabili con un unico caricabatterie. Diventa una questione rilevante soprattutto per Apple che, come già detto, al momento ha dispositivi che si caricano prevalentemente con il cavo lightning.

La modalità di ricarica rapida sarà armonizzata e sarà garantita da caricatori che saranno venduti in maniera separata. Questa scelta è finalizzata a limitare il numero di rifiuti elettronici. In tal mondo non sarà necessario acquistare un nuovo caricabatterie ogni qualvolta si cambia dispositivo. Questo, tra l’altro, garantirà anche un risparmio per i consumatori. Tra le cose da segnalare è che la norma entrerà in vigore dall’autunno del 2024.

Almeno inizialmente la regola non sarà valida per i computer portatili per i quali bisognerà aspettare ulteriori 40 mesi. Sarà anche interessante capire come si muoveranno i produttori che spesso per sistemi di carica, di volta in volta più rapida, hanno rappresentato uno dei temi con cui hanno presentato i nuovi modelli. Senza dimenticare il fatto che nel tempo si sono avute batterie sempre più capienti e dispositivi più energivori. Non resta che attendere.