Berlusconi: «Ucraina paese aggredito e dobbiamo aiutarlo a difendersi»

Il Cavaliere ha parlato alla convention di Forza Italia a Napoli

Ha parlato anche della situazione internazionale e della guerra in Ucraina Silvio Berlusconi. Lo ha fatto dal palco della convention di Forza Italia a Napoli, dove ha tenuto un discorso durato oltre un’ora.

Guerra in Ucraina, Berlusconi pone l’accento sulla rilevanza storica del momento

Il Cavaliere ha posto l’accento su livelli di tensione che per l’Europa erano praticamente sconosciuti dalla fine della seconda Guerra Mondiale. «Nessun conflitto europeo dal Dopoguerra ad oggi – ha ricordato - aveva mai visto coinvolta direttamente in Europa una superpotenza come la Russia. Non posso che condividere l’orrore ed il dolore per le tragiche immagini e le terribili notizie che ci vengono dall’Ucraina».

La minaccia nucleare

Una constatazione a cui si aggiunge anche la preoccupazione per toni verbali dello scontro che alludono palesemente ala linea rossa dello scontro nucleare. Berlusconi ha sottolineato come il solo fatto che se ne parli con “leggerezza” equivale a «mettere in discussione quella soglia ben chiara a tutti persino negli anni della Guerra Fredda che escludeva l’uso dell’arma atomica in un conflitto locale».

Guerra in Ucraina, Berlusconi si unisce a chi chiede lo sforzo massimo per la pace

Berlusconi si è messo dalla parte di chi invoca che sia profuso grande impegno nella ricerca dello stop alle ostilità. «Non possiamo - ha evidenziato - che condividere gli appelli di quanti, fra tutti Papa Francesco, invocano di fare ogni sforzo per giungere alla pace al più presto. Per porre fine all’orrore della guerra e al tempo stesso per garantire al popolo ucraino l’indipendenza e la libertà».

Berlusconi sottolinea che Forza Italia è dalla parte dell’Alleanza Atlantica

Chiaro anche il punto di vista espresso nei confronti di Kiev. «L’Ucraina – ha spiegato - è un paese aggredito e noi dobbiamo aiutarlo a difendersi. E Forza Italia è e rimarrà sempre dalla parte dell’Europa, dalla parte dell’Alleanza Atlantica, dalla parte dell’Occidente, dalla parte degli Stati Uniti».

Le dichiarazioni di Berlusconi del giorno prima

Quest’ultimo passaggio fa seguito e probabilmente chiarisce la posizione di Silvio Berlusconi dopo alcune dichiarazioni che erano arrivate il giorno prima. «Io dico – aveva dichiarato - che inviare armi significa essere cobelligeranti, essere anche noi in guerra. Cerchiamo di far finire in fretta questa guerra e se dovessimo inviare armi sarebbe meglio non farne tanta pubblicità».

Il Cavaliere aveva anche dedicato un passaggio relativo ai toni con cui, attorno alla guerra in Ucraina, si sta affrontando la questione. «Certamente – ha sottolineato - per portare Putin al tavolo delle trattative non bisogna fare le dichiarazioni che sento venire da tutte le parti».

Chiaro il riferimento al fatto che in molti non lavorano ad abbassare il livello dello scontro verbale, in maniera tale da provare a gettare le basi per una soluzione diplomatica di quanto sta accadendo.