Ultime Ucraina: confronto tra Russia e Usa, cosa si sono detti Blinken e Lavrov
L’Italia manderà ancora armi in Ucraina. Come gli altri paesi della Nato (e anche esterni ad essa) si prosegue nella direzione di fornire assistenza militare a Kiev, chiamata a difendersi dall’invasione russa. Su questo fronte si attende un nuovo decreto del governo in cui si delibererà l’azione di sostegno nei confronti del paese guidato da Zelensky.
Impegno comune dei paesi Nato e degli alleati per le armi all’Ucraina
Dal punto di vista bellico oltre due mesi di guerra hanno messo a dura prova la capacità difensiva dell’esercito ucraino. Kiev fino ad ora ha beneficiato di diversi aiuti militari e ne arriveranno altri. Anche l’Italia è pronta ad inviare quello che può essere considerato un seconda tranche di aiuti.
Roma si allinea a quella che è la posizione da altri paesi che fanno parte del blocco occidentale. Ben quaranta si sono riuniti di recente in occasione del vertice dei ministri della Difesa che ha avuto luogo a Ramstein (Germania), dove ha sede una base americana. Da quando è iniziata la guerra si stima che gli Usa e gli alleati abbiano fornito all’Ucraina assistenza militare per un valore complessivo di 5 miliardi di dollari (3,7 dagli Usa)
Il 28 aprile Guerini riferirà al Copasir sul nuovo invio di armi
Come riporta l’Ansa, i provvedimenti che riguarderanno l’Italia sono «top secret». Tuttavia, il ministro della Difesa Lorenzo Guerini riferirà al Copasir quello che sarà il contenuto del decreto. Nel virgolettato del ministro, in seguito all’incontro di Ramstein, viene riportato che l’Italia si impegnerà in un nuovo invio di "equipaggiamenti militari" in maniera tale da supportare la resistenza ucraina.
Si aggiungono, inoltre, le parole del presidente del Copasir, Adolfo Urso. «La lista - ha spiegato - è stata secretata per non mettere a rischio il nostro Paese e non informare colui che sta aggredendo il popolo ucraino».
L’Ucraina ha chiesto armi per la sua difesa
Da una parte, dunque, l’Ucraina chiede assistenza militare in maniera tale da poter sostenere ancora la propria resistenza contro l’invasione russa. Dall’altra arrivano dichiarazioni da Mosca che segnalano come la prosecuzione dell’invio di armi da parte dei paesi occidentali rappresenti un ostacolo alla possibilità che i negoziati possano arrivare ad avere esiti positivi.
Ma è pur vero che più la difesa di Kiev reggerà, più il potere negoziale potrebbe essere forte qualora davvero si aprissero spiragli verso un cessate il fuoco, così come è chiaro che più armi vengono messe in campo più la guerra si protrarrà. Così come è innegabile che un paese che viene invaso si ritiene abbia il diritto di difendersi da quella che è stata un’invasione.
Gli equilibri da considerare nei ragionamenti, come si può notare, sono davvero molteplici e danno l’idea di quanto qualsiasi decisione possa essere delicata in questa fase storica.