Airbag difettosi, controlli su 30 milioni di veicoli. Ecco le case coinvolte

La Nhtsa statunitense ha annunciato di aver avviato una indagine che riguarda circa 30 milioni di veicoli di almeno 25 costruttori che avrebbero montato airbag difettosi

Non bastava la crisi del settore automobilistico scatenata dalla pandemia e dalla mancanza di chip. Una nuova bufera si sta abbattendo sul settore dopo la notizia che la Nhtsa (l’ente federale Usa che si occupa di sicurezza stradale) ha preannunciato l’apertura di una indagine che riguarda circa 30 milioni di veicoli di almeno 25 costruttori che avrebbero montato airbag “Takata” potenzialmente difettosi.

Airbag difettosi: a cosa si fa riferimento?

L’indagine si concentra sui cosiddetti gonfiatori, sistemi adibiti, in caso di urto, a caricare chimicamente il sacco dell’airbag producendo un’esplosione di gas innocuo presenti all’interno degli airbag prodotti dalla Takata Corporation.

I dispositivi prodotti dall’azienda non è la prima volta che finiscono all’interno di richiami a causa di rischi per l’incolumità degli esseri umani. Questa volta l’indagine intende esaminare circa 400 incidenti che ha causato 28 morti a livello mondiale.

Si intende capire se c’è un nesso tra le morti e i difetti. Gli occhi a quanto pare sono puntati su un agente essiccante presente all’interno dei gonfiatori degli airbagnecessario ad innescare l’esplosione controllata del dispositivo di sicurezza. Durante quest’esplosione controllata alcuni frammenti metallici potrebbero saltare diventando potenzialmente pericolosi per gli occupanti del veicolo.

Secondo la Nhtsa al momento non ci sono rischi urgenti ma c’è bisogno di ulteriori accertamenti: "Non è stato identificato alcun rischio attuale per la sicurezza, è necessario ulteriore lavoro per valutare il rischio futuro dei gonfiatori non richiamati in precedenza" - afferma l’NHTSA nel report citato da Reuters. L’Ente federale conclude che: "Sono necessari ulteriori accertamenti per valutare la sicurezza a lungo termine dei gonfiatori".

Secondo Reuters il numero di veicoli che potrebbero montare questi airbag difettosi si aggira intorno ai 30 milioni circa tra diversi modelli prodotti dal 2001 al 2019 e venduti in tutto il mondo. Al momento sembrerebbe che nessuno di questi lotti sia stato venduto sul mercato italiano.

Airbag difettosi, coinvolte 25 case automobilistiche

A finire nell’indagine sono 25 case automobilistiche che si sono serviti degli airbag dell’azienda giapponese tra cui: Honda, Ford, Toyota, General Motors, Nissan, Subaru, Tesla, Ferrari, Nissan, Mazda, Daimler, Bmw, Chrysler, Porsche e Jaguar Land Rover.

Al momento nessuna ha voluto commentare l’accaduto visto che sono anni che gli airbag della Takata vengono messi nel mirino perché ritenuti pericolosi. Così in attesa che l’ente concluda le indagini ignari automobilisti potrebbero rimanere vittime dei difetti di produzione relativi agli airbag Takata.