Agenzia delle Entrate, arrivano i chiarimenti sulle detrazioni per lavoro dipendente

Per via delle novità introdotte con il tagli del cuneo fiscale le Entrate hanno deciso di chiarire alcuni aspetti.

Nella ormai imminente legge di Bilancio il taglio del cuneo fiscale resta una delle misure su cui il governo punta fortemente. Introdotto già dallo scorso mese di luglio, nel 2021 il taglio del cuneo fiscale entra a regime e con il suo ingresso in pianta stabile nella normativa del lavoro, scompare definitivamente il bonus Irpef da 80 euro, il cosiddetto Bonus Renzi che prende il nome dal governo che lo ha inserito nel sistema.

L’Agenzia delle Entrate, per fugare tutti i dubbi e le perplessità che oltre che sui lavoratori, hanno impatto anche sui professionisti che seguono queste dinamiche per aziende e lavoratori dipendenti, ha emanato una circolare illustrativa ed esplicativa circa le novità che riguardano le detrazioni per lavoro dipendente. Vediamo nello specifico cosa chiarisce l’Agenzia delle Entrate con la sua circolare n° 29/E del 14 dicembre scorso.

Arrivano i primi chiarimenti per il 2021 da parte dell’Agenzia delle Entrate

Come dicevamo, è con la circolare n° 29/E del 14 dicembre 2020 che l’Agenzia delle Entrate fornisce i primi chiarimenti riguardanti le misure introdotte dal governo e potenziate con la legge di Bilancio di quest’anno. “Misure urgenti per la riduzione della pressione fiscale sul lavoro dipendente”, questo il titolo del decreto n° 3 del 2020, a cui deve i natali il taglio del cuneo fiscale e la conseguente abrogazione del bonus Irpef da 80 euro.

Le nuove misure sono rivolte a centrare l’obbiettivo di ridurre il costo del lavoro per aziende e lavoratori, andando a toccare in diminuzione la parte che incide negativamente sullo stipendio dei lavoratori, cioè quello che si spende per passare dallo stipendio lordo allo stipendio netto, ovvero il cuneo fiscale di cui tanto si parla.

Come specifica l’Agenzia delle Entrate, “si tratta del trattamento integrativo strutturale per i titolari di reddito di lavoro dipendente e di taluni redditi assimilati complessivamente non superiori a 28mila euro e, in attesa di una revisione del sistema delle detrazioni, di una ulteriore detrazione fiscale per le prestazioni rese tra il 1° luglio e il 31 dicembre 2020 dai titolari di reddito di lavoro dipendente e di taluni redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, con reddito complessivo superiore a 28.000 euro e fino a 40.000 euro, in misura decrescente all’aumentare del reddito“.

Cosa specifica il Fisco italiano

Le due misure prima citate, ovvero il trattamento integrativo per i titolari di reddito di lavoro e l’ulteriore detrazione spettante, che sono le due forme con cui i lavoratori beneficeranno dell’incentivo previsto sono state oggetto dei chiarimenti delle Entrate.

L’Agenzia ha specificato che “al fine di consentirne una rapida fruizione da parte dei beneficiari, il decreto prevede che entrambe le misure fiscali siano riconosciute dai sostituti d’imposta senza attendere alcuna richiesta esplicita da parte dei beneficiari stessi”. In pratica, per i lavoratori tutto in automatico e senza alcun adempimento ri9chiesto da parte loro. Le Entrate sottolineano quindi che ciò che spetta la lavoratore deve essere erogato direttamente nelle buste paga.

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