Franco Battiato è morto nella sua residenza di Milo, in Sicilia. È la notizia che rende triste un intero Paese che si era emozionato grande alla straordinaria vena artistica di uno dei su cantautori più illustri. La notizia è arrivata nella mattinata di martedì ed è stata resa nota dalla famiglia. Nato a Jonia, in provincia di Catania, aveva compiuto 76 anni lo scorso 23 marzo. I funerali si svolgeranno in forma privata.
Si è spenta una figura carismatica, geniale e persino trasversale di in fatto di capacità di attirare fan di ogni generazione. Brani come La Cura, Voglio vederti danzare e Centro di gravità permanente hanno risuonato per decenni, rappresentano però unicamente solo la punta dell’iceberg di un interprete che non aveva limiti nell’essere poliedrico e spaziante. Un artista a trecentosessanta gradi che ha saputo fare musica di ogni genere: dal pop a quella più impegnata, passando per l’elettronica.
Uno spirito da vero e proprio esploratore per un talento straordinario come Franco Battiato. Nel corso della sua vita non ha mancato di provare a far valere la sua unicità in campi come la pittura ed il cinema. E c’è traccia anche di un passaggio in politica, tenuto conto che tra la fine del 2012 a marzo 2013 aveva svolto il ruolo di assessore al Turismo della sua amata Sicilia con la giunta di Rosario Crocetta senza percepire alcun compenso.
Tra i primi a manifestare il proprio dolore c’è stato il ministro della Cultura Dario Franceschini, del quale l’Ansa riporta una dichiarazione signficativa. «Ci la lasciato - ha detto l’esponente del governo Draghi - un Maestro. Uno dei più grandi della canzone d’autore italiana. Unico, inimitabile sempre alla ricerca di espressioni artistiche nuove. Lascia una eredità perenne».
«Non ci sono parole - ha scritto il senatore Matteo Renzi sui suoi profili social - per ricordare chi, con parole musica, ha emozionato e commosso intere generazioni. Addio Maestro Battiato».
«L’Italia - ha scritto la leader Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni - si inchina alla vita, all’opera di Franco Battiato. A dio Maestro».
Sceglie di citare, invece, uno dei versi delle sue canzoni più belle e famose, con il video di un’esibizione del cantautore catanese, Matteo Salvini per ricordarlo. «Perché - ha scritto il leader della Lega sui social - sei un essere speciale ed io avrò cura di te...» prima di aggiungere: «Una preghiera, un ricordo e una canzone per il grande Maestro, Franco Battiato».
Stessa scelta anche per Enrico Letta che cita i versi di Battiato: «Io avrò cura di te». «Per me - ha scritto il segretario del Pd - la più bella con le parole più semplici e più potenti. Grzie per tutte le emozioni ci hai dato».
Giuseppe Conte ha ricordato invece, un’altra opera del Maestro citando i versi di Prospettiva Nevski. «E il mio maestro - ha scritto l’ex premier - mi insegnò come com’è difficile trovare l’alba dentro l’imbrunire. Ciao Maestro»