Gay scomparsi in Campania. È allarme

Gay scomparsi in Campania, gay che vengono trovati morti o che denunciano tentativi di sequestro. L’allarme dell’Arcigay.

Gay scomparsi in Campania, alcuni ritrovati morti e altri che denunciano tentativi di sequestro. Cosa succede a Napoli e dintorni?

Gay scomparsi in Campania, l’allarme dell’Arcigay

L’Arcigay napoletana ha lanciato l’allarme: «Le persone Lgbti sono ancora costrette a confrontarsi con stigma e odio diffuso: chiediamo alla magistratura, alla politica territoriale e nazionale e alle forze dell’Ordine di non abbassare la guardia». In pochi mesi quattro ragazzi omosessuali sono scomparsi, due sono stati ritrovati cadaveri e di altri due si sono invece perse le tracce. Una situazione inquietante di cui al momento si sta occupando la magistratura e la trasmissione «Chi l’ha visto?» nel tentativo di capire cosa stia succedendo. Se si tratta solo di una sfortunata e tragica coincidenza, se esiste un legame fra le quattro morti, quanto conti l’omofobia in questa vicenda.

Gay scomparsi in Campania: Luigi Celentano

Il primo caso, in ordine di tempo, è stato quello di Luigi Celentano. Appena 18 anni, di lui si sono perse le tracce dal 2 febbraio. Quel giorno aveva lasciato Meta di Sorrento, il suo paese, per dirigersi dagli zii a Vico Equense. Da quel momento non si è saputo più nulla di lui. La madre ha raccontato che il figlio aveva subito ripetuti e continui episodi di bullismo e omofobia da parte di altri ragazzi del paese che non accettavano il suo essere effeminato.

Simone

Simone era un attivista e un ragazzo FtM (sigla che indica quei transessuali che hanno iniziato il percorso di cambiamento del sesso, in questo caso da donna a uomo) ed è stato rinvenuto cadavere il 10 giugno in un cassonetto nel quartiere di Forcella, una zona povera di Napoli. Inizialmente il suo corpo fu scambiato per quello di una ragazza asiatica e solo successivamente, grazie in particolare all’impegno di alcune associazioni, è stata ricostruita la sua reale identità. Le cause, il modo in cui è morto, il perché sia finito in un cassonetto restano ancora un mistero.

Alex Pavlenco

Il 16 giugno viene trovato un altro cadavere nel bosco di Capodimonte, sempre a Napoli: è quello di Alex Pavlenco, 23 anni, gay di origini ucraine. Era scomparso il 30 maggio e la sua famiglia si era attivata in tutti i modi possibili per rintracciarlo, compreso anche un appello alla trasmissione «Chi l’ha visto?». In realtà era morto il giorno stesso della scomparsa e il suo corpo era rimasto lì nel bosco. La polizia sta indagando per capire se sia trattato di un omicidio o di un suicidio e ha voluto mantenere sull’inchiesta il massimo riserbo.

Vincenzo Ruggiero

Il 7 luglio, infine, è scomparso Vincenzo Ruggiero di 25 anni residente ad Aversa. La mamma ha diffuso un appello disperato tramite «Chi l’ha visto?» chiedendo di fargli sapere qualcosa. Quel giorno Vincenzo aveva dato appuntamento ad un amico per festeggiare l’imminente promozione lavorativa, appuntamento cui non si è mai presentato. La sua scomparsa appare inspiegabile ad amici e parenti che, al contrario, lo descrivono come una persona che attraversava un momento particolarmente positivo.

Il tentato sequestro di Simone Manfrellotti

Infine il 15 luglio un altro inquietante episodio: a Casalnuovo il 25enne Simone Manfrellotti, militante dell’Arcigay, è stato aggredito da due uomini che dopo avergli bloccati i polsi hanno cercato di portarlo via dicendo «Questo è un altro». Simone è riuscito a reagire, a divincolarsi e a scappare. Una donna lo ha soccorso e lo ha aiutato a chiamare la polizia per denunciare l’accaduto. Il ragazzo è sicuro che non si trattasse di una rapina ma di un tentativo di sequestro.

Cosa sta succedendo ai ragazzi gay della Campania?