Elena Mukhina: quando lo sport rovina la vita. La tragica storia della ginnasta russa

La storia di Elena Mukhina, campionessa russa di ginnastica artistica, la cui vita è cambiata a causa di un salto.

Elena Mukhina era una campionessa russa di ginnastica artistica che, secondo le previsioni degli addetti ai lavori, avrebbe dovuto vincere una medaglia alle Olimpiadi di Mosca del 1980.

Elena Mukhina, appunto, avrebbe dovuto vincere quella medaglia, ma la sua vita andò diversamente.
A cambiare la sua vita furono i suoi allenatori, incapaci di rendersi conto di preservare Elena.

Elena Mukhina: chi era

Elena Mukhina nacque nel 1960 a Mosca.
Ad occuparsi di lei fu la nonna, poiché Elena era rimasta orfana di entrambi i genitori all’età di cinque anni.

Elena era una bambina molto sportiva, praticava ginnastica artistica e pattinaggio di figura, finché un giorno un talent scout che girava per le scuole dell’ex URSS non notò la giovanissima futura campionessa e la convinse ad iscriversi alla società di ginnastica artistica CSKA Mosca.

Elena Mukhina rimase a lungo nell’ombra, oscurata dalla ben più famosa Nadia Comaneci, ginnasta rumena che in quegli anni vinceva tantissime medaglie e che fu la protagonista indiscussa delle Olimpiadi del 1976.

Nel 1978, il mondo sembrò cominciare ad accorgersi di Elena Mukhina, sempre più forte e sempre più determinata a partecipare alle Olimpiadi per vincere qualche medaglia.

Elena Mukhina: l’incidente

Nel 1979, Elena Mukhina si infortunò alla caviglia, ma - a causa delle Olimpiadi sempre più vicine - fu costretta ad allenarsi per ben sei ore al giorno, nonostante non stesse bene e avesse subito due interventi chirurgici per cercare di rimettere in sesto la sua caviglia.

Il suo allenatore, Klimenko, la costrinse a provare un salto estremamente complesso, il salto Thomas, grazie al quale, secondo lui, Elena sarebbe riuscita a vincere una medaglia d’oro.
A causa dell’infortunio alla caviglia, Elena aveva difficoltà a saltare, ma non poté tirarsi indietro: in allenamento provò questo salto più e più volte, finché non si ruppe - letteralmente - l’osso del collo.

Elena Mukhina fu operata tre giorni dopo l’incidente e la diagnosi fu tremenda: sarebbe rimasta paralizzata dal collo in giù per tutta la vita.

Elena Mukhina: la verità nascosta

La Russia - che all’epoca era ancora Unione Sovietica - cercò di nascondere - e ci riuscì per ben due anni - l’accaduto, dichiarando che la ginnasta aveva deciso di ritirarsi per problemi personali, senza mai fare menzione al gravissimo incidente e alla condizione in cui Elena Mukhina si trovava.

Il Presidente della Federazione Russa di Ginnastica affermò più volte che Elena stava benissimo e che forse sarebbe tornata ad allenarsi.
All’estero, soprattutto in concomitanza con le Olimpiadi, le voci su una possibile tragedia si fecero sempre più insistenti, ma, a causa delle imposizioni del regime comunista, qualsiasi dubbio venne messo a tacere.

Elena Mukhina: la fine ingloriosa

La verità fu scoperta, ma questo non cambiò la sorte di Elena Mukhina che fu chiusa, per il resto dei suoi giorni, in una casa di cura.
Morì nel 2006 in seguito ad un arresto cardiaco causato dalla sua condizione di tetraplegica, dopo aver trascorso praticamente tutta la sua vita in sedia a rotelle.

È stata di recente inserita all’interno della Wall of Fame degli sportivi del CSKA Mosca come riconoscimento della sua carriera sportiva stroncata troppo presto.