Striscia la Notizia vs Agenzia delle Entrate: comportamento illecito a scapito dei contribuenti?

Striscia la Notizia: continuano i servizi sull’Agenzia delle Entrate. Affittacamere trasformati in alberghi, metodo comparativo per l’accertamento del valore di un immobile; ecco cosa c’è da sapere.

Striscia la Notizia contro l’Agenzia delle Entrate: continuano i servizi del Tg satirico in cui viene denunciato un comportamento illecito da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Infatti, l’inviato Riccardo Trombetta ha intervistato alcuni proprietari di bed and breakfast a cui l’Agenzia delle entrate ha trasformato la categoria catastale da A2 a D2.

Inoltre, in altri servizi di Striscia la Notizia è stato rilevato un comportamento non molto chiaro da parte dell’Agenzia delle Entrate per quanto riguarda l’accertamento del valore di un immobile. Secondo l’inviato di Striscia la Notizia e i suoi intervistati, il comportamento dell’Agenzia delle Entrate è spinto dal fatto che i dirigenti prendono una percentuale su ogni sanzione pagata dai contribuenti.

Nei giorni scorsi l’Agenzia delle Entrate ha replicato duramente alle illazioni di Striscia la Notizia, riservandosi della possibilità di intraprendere azioni legali a tutela della propria immagine e della sicurezza dei propri dipendenti.

Tuttavia, nel servizio andato in onda ieri da Striscia la Notizia è arrivata la testimonianza importante da parte di un funzionario dell’Agenzia delle Entrate, che ha rivelato dei dettagli interessanti su come funziona il metodo comparativo sul valore degli immobili.

Ma andiamo con ordine e vediamo quali sono le accuse mosse da Striscia la Notizia all’Agenzia delle Entrate durante i servizi sugli “Affittacamere trasformati in alberghi” e sul “Metodo comparativo per l’accertamento del valore degli immobili”.

Striscia la Notizia: B&B trasformati in alberghi dall’Agenzia delle Entrate

Nel corso di alcuni servizi mandati in onda da Striscia la Notizia nei giorni scorsi, l’inviato Riccardo Trombetta ha raccolto la testimonianza di proprietari di affittacamere e bed and breakfast a cui l’Agenzia delle Entrate ha deciso arbitrariamente di cambiare categoria catastale, trasformandoli in alberghi (D2).

Infatti, dopo aver rilevato tramite computer (quindi senza nessun sopralluogo) che ogni camera del bed and breakfast aveva un bagno privato, hanno deciso di trasformare la categoria catastale da A2 a D2.

A questo punto però il proprietario dell’immobile si trova di fronte a un problema importante: infatti, pur essendo stato trasformato in albergo, l’immobile non può essere utilizzato come tale poiché la normativa dice che questo non può avere meno di 7 camere.

Ad esempio, consideriamo un B&B di 3 camere con bagno privato a cui l’Agenzia delle Entrate sceglie di cambiare categoria catastale trasformandolo in un albergo. A questo punto il proprietario rischia che il Comune gli revochi la licenza da B&B. Tuttavia non può neppure utilizzare l’immobile come fosse un albergo in quanto non rispetta il requisito delle 7 camere. In poche parole, il proprietario è obbligato a chiudere.

L’avvocato G.Marino, intervistato da Striscia la Notizia, ha definito il comportamento dell’Agenzia delle Entrate come “incostituzionale, in quanto secondo la nostra Costituzione l’iniziativa economica è libera”.

Quindi, se l’immobile presenta il requisito di massimo sei camere il proprietario può utilizzarlo liberamente come fosse un affittacamere anche nel caso in cui ogni camera sia dotata di bagno privato.

Striscia la Notizia ha cercato di individuare le motivazioni per cui l’Agenzia delle Entrate spesso trasforma le categoria catastale da A2 a D2 mettendo in difficoltà i proprietari dell’immobile.

La spiegazione, se confermata, avrebbe dell’incredibile. Infatti, mentre nel caso dei bed and breakfast e degli affittacamere l’IMU si paga al 100% al Comune, per gli alberghi viene ripartita al 70% con lo Stato (al Comune spetta il restante 30%). Quindi, come potete vedere dall’immagine sottostante, sembra che l’Agenzia delle Entrate punti a deviare il gettito fiscale a favore dello Stato. Sarà veramente così?

Striscia la Notizia: come funziona il metodo comparativo dell’Agenzia delle Entrate?

Un altro argomento di cui Striscia la Notizia si sta interessando ultimamente è quello del metodo comparativo per l’accertamento del valore di un immobile.

Nel dettaglio, Riccardo Trombetta ha raccolto la testimonianza di alcune persone a cui l’Agenzia delle Entrate ha recapitato una sanzione da pagare in quanto l’immobile da loro acquistato non rappresenta il vero valore di mercato.

Ad esempio, una delle ultime testimonianze riguarda un uomo che ha acquistato un terreno non edificabile di 17.000 metri quadrati al prezzo di 35.000€.

L’Agenzia delle Entrate senza effettuare nessun sopralluogo ma basandosi sul metodo comparativo analizzando il valore di altri terreni, ha rilevato che il vero valore di mercato della proprietà appena acquistata dell’uomo era di 380.000€ e per questo lo ha costretto a pagare una sanzione di 84.000€.

Il problema è che i terreni messi a confronto con quello acquistato dall’uomo non ne presentano le stesse caratteristiche e per questo sarebbe impossibile equipararli.
Infatti, leggendo gli atti dell’Agenzia delle Entrate, risulta che il terreno acquistato dall’uomo è stato messo a confronto con tre edificabili, rispettivamente di 10 mila, 34 mila e 78 mila metri quadrati.

Inoltre, al momento in cui il proprietario contesta la multa fatta dall’Agenzia delle Entrate questi contrattano con lui, proponendogli di pagare una multa più bassa.

Questo comportamento è stato confermato anche da altre testimonianze, e in tutti i casi vengono riscontrati gli stessi elementi che contraddistinguono la vicenda raccontata precedentemente:

  • l’Agenzia delle Entrate basandosi sul metodo comparativo rileva un valore di mercato superiore rispetto al valore dichiarato dell’immobile;
  • al proprietario dell’immobile viene fatta una sanzione molto alta;
  • non viene mostrata l’ubicazione degli immobili utilizzati per il metodo comparativo;
  • nella maggior parte dei casi, in seguito ad una contrattazione con l’Agenzia delle Entrate, la multa viene abbassata e di conseguenza il malcapitato la paga per “evitare di avere altri problemi”.

Striscia la Notizia ha condannato questo comportamento, definendolo “un’estorsione legalizzata”.

A conferma delle accuse fatte da Striscia la Notizia c’è una testimonianza fatta da un funzionario dell’Agenzia delle Entrate durante l’ultima puntata del TG satirico. Questo ha confermato che i dirigenti gli ordinano di utilizzare nel metodo comparativo gli immobili dal valore massimo di mercato, così da costringere il contribuente a pagare una sanzione.

E quando Trombetta gli chiede la motivazione per cui un dirigente opera in questo modo, il funzionario risponde dicendo che è incentivato dal fatto che per ogni sanzione il dirigente riceve una percentuale a fine anno.

Ecco quali sono le dichiarazioni più interessanti fatte dal funzionario dell’Agenzia delle Entrate durante l’intervista di Striscia la Notizia:

“Ho visto i vostri servizi, e mi sono accorto che state dicendo la verità. [...] Il metodo è improntato alla ricerca di immobili aventi il valore massimo di vendita per far si che l’Agenzia abbia un introito maggiore sulla valutazione dell’immobile. [...] Noi non prendiamo nessuna percentuale, questa viene suddivisa tra i dirigenti.”

L’Agenzia delle Entrate vs Striscia la Notizia: rischio denuncia per il TG satirico?

Nei giorni scorsi l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato un comunicato stampa in cui si è scagliata contro i toni utilizzati da Striscia la Notizia durante i suoi servizi, riservandosi della possibilità di intraprendere azioni legali a tutela della propria immagine.

Nel dettaglio, l’Agenzia delle Entrate ha condannato i toni utilizzati durante i servizi, come ad esempio quando c’è stato l’accostamento del comportamento dei funzionari con la condotta mafiosa del personaggio del film “Il Padrino”. Inoltre, nel comunicato stampa dell’Agenzia delle Entrate si legge che:

“Nel merito dei casi trattati, va sottolineato che la redazione di Striscia la Notizia non ha mai chiesto all’Agenzia delle Entrate di poter verificare la correttezza e la genuinità delle affermazioni riportate nel citato servizio, rendendo impossibile a questa Amministrazione poter riscontrare se vi sono errori o inesattezze nell’operato degli Uffici relativamente alla gestione delle singole pratiche di accertamento fiscale. L’Agenzia sta, quindi, valutando la possibilità di intraprendere azioni legali a tutela della propria immagine e della sicurezza dei propri dipendenti.”