Romano Prodi: in Italia i soldi ci sono e serve il Mes

L’ex Premier sul Messaggero analizza la situazione dell’Italia e da una sua visione della crisi.

Storico esponente del Partito Democratico, ex Presidente del Consiglio, Romano Prodi ieri ha esposto il suo personale pensiero riguardo alla crisi epidemiologica ed economica in cui versa l’Italia ai tempi del Coronavirus. Lo ha fatto con un editoriale sul quotidiano romano «Il Messaggero». Europeista convinto, Romano Prodi è uno degli artefici dell’ingresso in Europa da parte dell’Italia.

Adesso che la UE è in discussione come organismo, con gli aiuti ai cittadini degli Stati Membri che ancora non sono arrivati a molti mesi dall’esplosione della pandemia, il pensiero di Prodi fa inevitabilmente discutere. L’ex Presidente del Consiglio ha spaziato su numerosi argomenti, dai risparmi degli italiani al tanto discusso Meccanismo Europeo di Stabilità.

I risparmi vanno messi in circolazione

«Giacciono in banca quasi 1800 miliardi di liquidi, denaro da mettere in circolo», così la pensa Romano Prodi, ex Presidente del Consiglio e noto esponente Dem. In pratica, per Prodi sono fermi nei nostri istituti di credito, 1.800 miliardi. Una cifra enorme, se si pensa che il decreto Rilancio del governo, vale 55 miliardi di euro e viene pubblicizzato come un interessante venti economici di proporzioni eccezionali, paragonabile a più di due manovre finanziarie. Proprio sull’operato del governo, con il suo Partito Democratico che è in maggioranza, Prodi ha le idee chiare.

Secondo Prodi, il governo sta facendo il possibile, ed il decreto Rilancio lo dimostra. Per Prodi la manovra è importante, nonostante il decreto sia piuttosto criticato. «Queste risorse sono tante e, soprattutto, non possono essere di più», così Prodi sul decreto Rilancio che tra l’altro, nonostante le parole dell’attuale Premier Conte, in conferenza stampa l’altra sera, ancora non è finito in Gazzetta Ufficiale. Ritardi dovuti al fatto che sembra ci siano dubbi sulle coperture finanziarie. Conte disse che contava su una rapida pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ma evidentemente la portata del provvedimento è davvero imponente.

I risparmi degli italiani

Il fatto che l’Italia sia tra i paesi più deboli e più esposti a questa crisi, è evidente anche per Romano Prodi. Fin qui le misure del governo sono state indirizzate sul contenimento della pandemia e dal punto di vista economico, sul dare sostegno a famiglie, lavoratori e imprese.

Misure prettamente assistenziali anche nel nuovo decreto che di rilancio, come si chiama l’atto, ha poco e niente. Questo il parere di gran parte dell’opinione pubblica. E sulla ripresa anche Prodi ha detto la sua.
Secondo Prodi è il momento per cercare di fare ripartire l’economia italiana, perché bisogna fare presto e anticipare gli altri Stati.

Tornando all’operato dell’attuale esecutivo, Prodi è stato chiarissimo dicendo che «non si potevano accontentare tutti, anche se qualche maggiore equità non avrebbe guastato. Non è ad esempio facile capire perché l’esenzione dall’Irap sia uguale per tutte le imprese, comprese quelle che hanno guadagnato da questa crisi».

E poi l’intervento che maggiormente fa discutere nell’analisi dell’ex Premier. Prodi considera il risparmio degli italiani, una risorsa a cui attingere. «Giacciono in banca quasi 1.800 miliardi di liquidi e le famiglie hanno speso, in questi mesi di isolamento, venti miliardi in meno. Questo denaro deve essere messo in circolo con tutta la velocità possibile, accelerando e incentivando la spesa dei consumatori», questo il pensiero di Prodi, che come era ipotizzabile, avverte il governo che sarebbe intollerabile dire di no al Mes.