Reddito di cittadinanza, ricariche in ritardo! Perché non vengono ancora effettuate?

Qualcuno avanza l’ipotesi che i soldi siano già finiti, ma dal Ministero del lavorano assicurano ricariche in tempi brevi

Ad aprile molti richiedenti il reddito di cittadinanza hanno ricevuto la prima ricarica loro spettante, con importi naturalmente differenti in base alla composizione del nucleo familiare ed al reddito e con date differenti in base a quando hanno presentato domanda. Dalle segnalazioni del mese scorso, le prime ricariche della card gialla del reddito di cittadinanza, toccata a quanti avevano presentato domanda a marzo, sembra siano arrivata a partire dal 15 aprile. Altre segnalazioni, arrivate però in questi giorni, mettono in luce il fatto che la seconda ricarica che sarebbe dovuta arrivare ad un mese di distanza dalla prima, ancora deve essere erogata ai beneficiari del sussidio.

Non si tratta di casi isolati, perché la realtà è che ad oggi 30 maggio nessuno di quelli che hanno ricevuto la prima ricarica, hanno poi ottenuto la seconda. Il sussidio doveva essere erogato mese per mese, con l’obbligo da parte dei beneficiari di consumare tutti i soldi del primo turno, entro la seconda tornata di pagamenti, pena la riduzione del sussidio per i mesi a venire. Invece, i cittadini disagiati che hanno percepito la prima ricarica, nonostante abbiano azzerato il credito della card, consumando di fatto tutti i soldi, sono rimasti al verde. Perché non arrivano i soldi del reddito di cittadinanza? Quando arriverà la seconda ricarica? Tra dubbi e perplessità, tra indiscrezioni e comunicazioni più o meno ufficiali, sulla misura aleggia un brutto alone che va ad aggiungersi al problema rinuncia che molti beneficiari vorrebbero presentare all’Inps che non è ancora pronta a recepire le istanze di quanti vorrebbero adesso rifiutare il sussidio per la pochezza dei soldi ricevuti.

Disposizione di pagamento Inps il 27 maggio

Il quotidiano di Napoli “Il Mattino” ha dato ampio risalto al fatto che molti attendono con ansia queste seconde ricariche, con tanto di esempi concreti ed esperienze sul campo da parte di alcuni beneficiari. È il caso di un uomo di 49 anni, Gennaro che tramite il suo Caf, che poi è lo stesso a cui a fatto inoltrare la domanda di reddito di cittadinanza, ha chiesto spiegazioni all’Inps. L’uomo ha detto di aver finito i soldi e che adesso ha serie difficoltà nel pagare l’affitto essendo disoccupato da due anni. Dopo la boccata di ossigeno di aprile, Gennaro è ripiombato nel baratro e dopo aver ottenuto il 20 aprile i primi soldi, è ancora in attesa del secondo accredito che avrebbe dovuto percepire stando alle regole, il 20 maggio.

Dall’Inps è arrivata la conferma di quanto da tempo era trapelato, cioè che la disposizione di pagamento dell’istituto, cioè l’atto con il quale l’Inps da incarico alle Poste di provvedere alle erogazioni è stato emanato il 27 maggio. Probabilmente sono i tempi tecnici tra disposizione Inps ed effettività delle erogazioni a cagionare questo ritardo, almeno secondo l’Inps. Anche il Ministero del Lavoro ha stemperato le preoccupazioni perché dopo aver interagito con l’Inps, pare che dei 500mila assegnatari del reddito di cittadinanza di aprile, solo 16 sono risultati non idonei alla seconda ricarica.

In pratica, nulla di preoccupante e nessun problema esiste in relazione all’accreditamento della seconda mensilità del reddito di cittadinanza. Sono i normali tempi tecnici di un meccanismo che vede Inps e Poste Italiane come soggetti operativi in questo aspetto. Iter burocratico quindi, a cui va aggiunto il surplus di lavoro dell’Inps che adesso deve studiare un modo per permettere a chi vuole di rinunciare al reddito di cittadinanza ed il fatto che in questi giorni stanno arrivando le card e le ricariche per coloro che hanno presentato domanda ad aprile e sono quindi al loro primo accredito.