Omicido Lanciano: uomo ucciso a colpi di pistola vicino casa

L’uomo era uscito per recarsi a messa. Per il fatto è stato fermato un vicino di casa

Un uomo di settantadue anni è stato ucciso nella mattinata di domenica 13 febbraio a Lanciano, in provincia di Chieti. L’uomo era uscito di casa per recarsi a messa, quando è stato affrontato da chi lo ha ferito mortalmente con un’arma da fuoco.

Uomo ucciso a Lanciano: era uscito per andare a messa

Dopo essere uscito avrebbe preso il bus per raggiungere il centro cittadino e, come faceva nel giorno festivo di ogni settimana, si sarebbe recato in cattedrale per la funzione religiosa. E, invece è stato raggiunto da una decina colpi di pistola che che non gli hanno lasciato scampo.

Il Messaggero ha raccolto delle testimonianze del figlio della vittima, sotto choc per l’accaduto. Ha rivelato come si sia trovato di fronte all’immagine del corpo di suo padre a terra, a cinquanta metri da casa.

Omicidio Lanciano, c’è un sospettato ed una possibile motivazione

I Carabinieri hanno disposto il fermo di un uomo. Si tratta di un vicino di casa, in attesa di capire quali potrebbero essere stati i motivi che possano aver indotto qualcuno a fare fuoco contro l’uomo. Le prime ricostruzioni della vicenda, tuttavia, iniziano a descrivere in una situazione in cui alla base dell’omicidio potrebbe esserci una sensazione da parte del sospettato. Quella secondo cui il settantaduenne ucciso parlasse male di lui.

Una ricostruzione che rende ancora più inaccettabile il tragico epilogo. «Mio padre - si legge nelle dichiarazioni del figlio riportate dall’Adnkronos - era un uomo tranquillo, pensionato, ex imbianchino, con l’hobby della pittura e della cartapesta. Non aveva conti in sospeso con nessuno. Probabilmente chi ha sparato lo ha fatto a caso, ci poteva capitare chiunque».