L’Immortale e il declino di Gomorra

Gomorra era la serie televisiva italiana migliore di sempre, prima di diventare poco credibile e di rovinare tutto.

Nel 2014 è arrivata la prima stagione della migliore serie televisiva italiana di sempre: Gomorra. Liberamente ispirata al best-seller di Roberto Saviano e diretta da Stefano Sollima, che in precedenza aveva girato la serie Romanzo Criminale, Gomorra è stata accolta subito molto bene dal pubblico e dalla critica. I punti di forza dello show erano molteplici: crudo realismo, personaggi ben definiti e tensione sempre molto alta. Un successo incredibile che ha permesso alla serie anche di superare negli ascolti un colosso come Il Trono di Spade.

Ma, purtroppo, bisogna anche dire che Gomorra, dalla seconda stagione in poi non è mai riuscita a riproporre la qualità della prima. Ma com’è possibile che una serie così amata, e lo è ancora oggi, abbia subito un declino evidente? Il problema è che la serie è diventata il più grande nemico di sé stesso. Quelle caratteristiche che inizialmente erano i punti di forza dello show, sono diventati i problemi più grandi.

La serie ha perso il suo appeal e anche la sua credibilità. Dalla seconda stagione, in Gomorra, tutti i personaggi si esprimono per sillogismi come se fossero dei filosofi, i dialoghi hanno perso quell’ingenuità che per esempio caratterizzava il personaggio di Genny Savastano nella prima stagione. E questo è solo un primo problema. La colonna sonora dei Mokadelic, che aveva una funzione molto evocativa all’inizio dello show, è diventata così ripetitiva e noiosa perché qualsiasi situazione viene accompagnata sempre dallo stessa tema.

E in generale, il problema più grande è che Gomorra ha perso quella dose di credibilità che la rendeva una serie drammatica di tutto rispetto. Lo show è diventato un susseguirsi di situazioni sopra le righe che rendono il tutto poco credibile e spesso al limite del ridicolo.

L’Immortale, il film di Gomorra

L’ultima produzione che riguarda l’universo di Gomorra è il film L’Immortale incentrato sulla vita di uno dei personaggi più amati dello show, Ciro Di Marzio, interpretato dall’attore Marco d’Amore, anche regista della pellicola. Parliamo dello stesso personaggio che nel finale della terza stagione di Gomorra viene sparato da Genny e gettato in mare. Ma nel film Ciro ritorna perché in realtà il colpo non è stato fatale. Una scelta narrativa che fa distorcere il naso.

E nello stesso film ritroviamo il personaggio in una situazione molto simile a quella già vista all’inizio della terza stagione, quando Ciro si trovava in Bulgaria, e che non aggiunge nulla di nuovo ad un prodotto che non ha più nulla da raccontare da troppo tempo.