Festa di compleanno di un bimbo disabile all’aperto e con mascherine: i vigili multano gli adulti

In un piccolo centro del milanese i vicini chiamano i vigili urbani per segnalare una festa di bambini all’aperto: cinque adulti multati

Stavano festeggiando all’aperto a distanza, e con l’utilizzo di gel e mascherine, il compleanno di un bambino disabile con la sindrome di Tourette, ma la polizia locale non fa sconti e sanziona gli adulti.

È successo a Cesano Boscone, piccolo centro della città metropolitana di Milano e le forze dell’ordine sono intervenute dopo essere state contattate dai vicini, disturbati dalla festicciola.

Una festa per favorire la socialità del bimbo disabile

Senza torta né regali, una famiglia aveva organizzato, all’aperto, nel cortile condominiale, una festicciola per festeggiare il compleanno del loro figlio, che soffre della sindrome di Tourette.

Consapevoli del rischio contagio, gli adulti, tra cui un’insegnate, si erano preoccupati di posizionare sul tavolino, dove era presente solo del tè freddo, del gel igienizzante, mentre i ragazzi erano dotati di mascherina.

Mentre i ragazzi giocavano liberamente nel cortile, qualche condomino, infastidito da questo momento di svago, ha segnalato la festa alla polizia locale chiedendone l’intervento. I vigili urbani, intervenuti, non hanno potuto far altro che sanzionare gli adulti con una multa da 400 Euro ciascuno, per il mancato rispetto delle normative anti-Covid.

Il sindaco: «Mi dispiace, ma i vigili non potevano fare altrimenti»

Non sono servite a nulla le spiegazioni dei genitori, che hanno voluto organizzare la festa per un momento di socialità per il figlio, che per la vergona della malattia, e del suo “tic”, non è più voluto andare a scuola.

L’insegnante, presente alla festa, per portare gli auguri anche dei suoi colleghi, ha già annunciato che tutti gli adulti faranno ricorso, ritenendo eccessiva la sanzione.

Sull’episodio è intervenuto Simone Negri, il sindaco del paese, che, anche se dispiaciuto, ha giustificato l’operato dei vigili urbani, che sono tenuti ad intervenire ed eventualmente a sanzionare, quando vengono chiamati dai cittadini.

Il primo cittadino ha anche incontrato i genitori del bambino ascoltando le loro ragioni e si augura che il Prefetto, a cui si sono rivolti per l’annullamento della sanzione, possa fare una valutazione più ampia dell’episodio.