Economia di guerra: cos’è e perché ne ha parlato Macron per Francia ed Ue

Secondo il presidente francese serve una Difesa europea molto più forte

Che qualcosa da quando è iniziata la guerra in Ucraina potesse cambiare era chiaro fin dall’inizio. Soprattutto dal punto di vista economico. Basti pensare, ad esempio, agli effetti che si sono avuti sui prezzi. Il ritorno della guerra in Europa, però, rappresenta anche un evento che pone degli interrogativi sul tavolo di chi deve intraprendere delle scelte strategiche sul futuro.

Macron spiega cosa è cambiato

Hanno fatto notizia le dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron. Quest’ultimo, in occasione del salone Eurosatory, ha parlato dell’ingresso della Francia in «un’economia di guerra». Un qualcosa per il quale ha detto di credere serva organizzarsi «in modo duraturo». Questo orizzonte prefigurato, secondo Macron, significa che si dovrà andare incontro ad una dimensione economica in cui bisognerà andare «più veloci» e condurre riflessioni «in modo diverso».

La prospettiva è, dunque, quella di un cambiamento rispetto a ciò che portava alle scelte un anno fa. E questo trova riscontro, ad esempio, in un altro passaggio. Quello in cui Macron evidenzia che un’eventuale cambio di passo sarebbe funzionale «a ricostituire più rapidamente ciò che è indispensabile per le forze armate».

La necessità di una Difesa europea più forte secondo il presidente francese

Dando una lettura ai concetti espressi, il riferimento sembra essere al fatto che se fino a poco tempo fa le spese militari potevano apparire superflui, oggi potrebbe essere necessario pensarla in maniera diversa. Ma è solo un’interpretazione.

Macron, ad esempio, ha fatto un vero e proprio appello affinché si arrivi a rafforzare l’industria europea della Difesa. A suo avviso questo comparto industriale avrebbe necessità di essere «molto più forte». In tal modo si scongiurerebbe l’ipotesi di spese troppo alte da fare altrove. Secondo Macron ci sarebbe la necessità di creare «una base tecnologica e industriale» di difesa molto più forte e molto più ambiziosa.

Il concetto di «economia di guerra» è più esteso rispetto ai temi toccati da Macron

Partendo dal presupposto che economia di guerra non significa entrare in un conflitto, è bene precisare che si tratta di un concetto molto esteso. Rafforzare il sistema militare, oltre a garantirsi sistemi di difesa più efficaci e pronti ad ogni evenienza, potrebbe anche corrispondere a scoraggiare qualcuno che immagini di poter attaccare qualche altro. Tuttavia, queste sono questioni complesse, non facili da esaurire in poche parole e sul tema ci sono diverse sensibilità.

Nelle parole di Macron si fa riferimento ad un’economia di guerra in cui puntare sul rafforzamento della Difesa e della capacità di creare forniture autonome. Tuttavia, la definizione accademica fa riferimento ad una sorta di restringimento dell’economia di mercato, con un’organizzazione più pianificata delle attività produttive e un maggiore impiego di risorse per sostenere uno sforzo bellico o comunque una competitività militare. Per fortuna l’orizzonte, in base a questa definizione, resta molto lontano e l’augurio è che lo resti il più possibile.