Crisi di Govero, Meloni: «Probabile che Draghi abbia colto palla al balzo»

La leader di Fratelli d’Italia è intervenuta nel corso della trasmissione Tg2 Post in onda su Rai 2.

«Io non ho capito le mosse di Mario Draghi dell’ultima settimana. L’idea che mi sono fatta io è che il suo atteggiamento avesse un senso compiuto solo se ed esclusivamente se Mario Draghi voleva andarsene». Lo ha dichiarato Giorgia Meloni, intervenendo nel corso della trasmissione Rai Tg2 Post.

L’ipotesi di Giorgia Meloni su Mario Draghi

La leader di Fratelli d’Italia ha letto nell’atteggiamento del premier degli ultimi giorni una possibile volontà di farsi da parte. «É probabile - ha aggiunto - che Mario Draghi conosca meglio di noi la reale condizione economica nella quale versa l’Italia ed è probabile che abbia colto la palla al balzo di una maggioranza che obiettivamente era un po’ curiosa, bizzarra, per farsi da parte e per non dover assistere da Palazzo Chigi al rischio dell’arrivo di una tempesta».

Fratelli d’Italia è rimasta fuori dal governo di larghe intese presieduto da Mario Draghi

Giorgia Meloni e il suo partito, come è noto, hanno scelto di restare fuori dal governo di larghe intese che nell’ultimo anno e mezzo è stato guidato dall’ex presidente della Bce. La sua è, perciò, una visione da esterna della situazione. «Non posso - ha spiegato - giudicare una scelta di questo tipo, ma francamente altrimenti non capirei le mosse di Mario Draghi. E in ogni caso credo che prima del prossimo voto occorrerà spiegare agli italiani qual è la reale condizione dell’Italia oggi, anche sulla base del lavoro che hanno fatto gli ultimi Governi».

Secondo Silvio Berlusconi Draghi forse era «stanco»

Si parla, tra l’altro, di «palla al balzo» che potrebbe essere stata colta da Draghi anche in un virgolettato di Silvio Berlusconi riportato da Repubblica del 22 luglio, in cui sottolinea la non volontà di far cadere il premier da parte del suo partito. «Probabilmente - ha aggiunto il Cavaliere e leader di Forza Italia - era stanco». «In ogni caso - ha evidenziato - ha scelto lui e adesso siamo già al lavoro per un nuovo Governo di centrodestra».

Governo in carica per gli «affari correnti» fino al 13 ottobre

Mancano un paio di mesi al momento in cui gli italiani saranno nuovamente chiamati a scegliere i loro rappresentanti. Ci sono due date adesso da segnare in rosso sul calendario. Quella del 25 settembre che, dopo lo scioglimento delle Camere, rappresenterà il giorno in cui gli italiani saranno chiamati alle urne per scegliere il nuovo Parlamento. Il 13 ottobre è, invece, quella in cui sarà inaugurata la nuova legislatura.

Nel frattempo resterà in carica l’attuale Governo e lo farà per il disbrigo degli «affari correnti». Non esattamente ordinaria amministrazione, in una fase storica in cui le situazioni di necessità e urgenza sono sotto gli occhi di tutti.