Covid, Figliuolo lascia e si dedica al nuovo incarico come comandate del Covi

Il generale Francesco Paolo Figliuolo si era già insediato come comandante del Covi lo scorso 19 gennaio

Il generale Francesco Paolo Figliuolo non sarà il più il commissario della campagna vaccinale e dell’emergenza coronavirus. Dopo aver messo a disposizione dell’Italia le sue competenze ed il pragmatismo della logistica militare nell’ampia opera di vaccinazione della popolazione italiana, è pronto a impegnarsi a pieno regime in un incarico più affine a quello che è stato il suo percorso.

Covid, quando lascerà il generale Figliuolo?

A parlare apertamente del suo futuro è stato lui stesso in delle dichiarazioni che sono state raccolte dal Corriere della Sera. Figliuolo ha parlato nel corso della presentazione del libro che ha scritto con Beppe Severgnini «Un Italiano» edito da Rizzoli, nel corso di «Libri Come» a Roma.

«Il 31 marzo - ha dichiarato il generale - lascio, passo la mano perché ho un incarico importante come comandante del Covi e mi voglio dedicare a quello». Si chiude, dunque, a fine mese l’esperienza di Figliuolo come commissario per l’emergenza sanitario.

Una parentesi che ha voluto raccontare nel volume scritto, con l’intento di lasciare di quella che ha definito «un incredibile avventura». «Così - ha aggiunto - se avrò dei nipotini, magari un giorno leggeranno cosa ha fatto il nonno».

«Penso - ha aggiunto Figliuolo - di aver fatto la mia parte, ho visto cose belle e meno belle, ma basta così. Sono un tecnico e voglio rimanere tale».

Dal Covid al Covi, l’insediamento era già avvenuto lo scorso 19 gennaio

Dal Covid al Covi. Il generale Francesco Paolo Figliuolo si occuperà, dunque, a tempo pieno del suo incarico di comandante del Comando Operativo di vertice interforze. Una posizione da cui dovrà occuparsi della nuova emergenza internazionale: la crisi tra Russia e Ucraina che, nelle ultime settimane, ha scatenato la guerra in atto sul territorio ucraino.

La cerimonia di insediamento di Figliuolo al vertice del Covi era avvenuta lo scorso 19 gennaio. Il generale aveva dichiarato di assumere l’incarico con onore «nel segno della tradizione della continuità di coloro che mi hanno preceduto».

In quell’occasione, come si legge sul sito ufficiale difesa.it, aveva definito il Covi «cuore pulsante della difesa». «Un cuore - aveva proseguito - che batte grazie all’energia e alla sinergia di tutte le Forze Armate».

Guerra in Ucraina, al Covi si segue l’evoluzione

La nuova emergenza da seguire è, dunque, la situazione geopolitica internazionale, con focus sull’Ucraina. «Al Covi - si legge nelle dichiarazioni di Figliuolo riportate da Repubblica - c’è un team di crisi che è permanente, attivato per seguire l’evoluzione. Sin dall’inizio della crisi sfociata in una guerra di aggressione l’Italia ha monitorato la situazione e la Difesa ha incrementato le misure di sorveglianza e vigilanza».

Figliuolo ha, inoltre, parlato di un confronto continuo con il ministro della Difesa Lorenzo Guerini e il capo di Stato Maggiore della Difesa Giuseppe CavoDragone sottolineando il fatto che venga seguita costantemente l’evolversi della situazione.