Badanti: perchè il lavoro nero continua ad aumentare?

Lavoro nero in aumento nel settore domestico, ecco i motivi secondo un recente studio.

Il settore domestico dal punto di vista del lavoro è alquanto particolare. La domanda di collaboratori domestici, soprattutto badanti, è sempre elevata numericamente, ma gli addetti sono in ribasso. Probabilmente è anche il risultato di quanto successo nel 2012, quando furono bloccati i flussi o i canali di ingresso agli stranieri, che sono la maggioranza degli addetti del settore lavorativo domestico.

Il problema è che, se la richiesta è sempre elevata, ma gli impiegati del settore scarseggiano, vuol dire che il ricorso al lavoro sommerso è ancora elevato, se non addirittura in aumento. Il lavoro nero tra badanti, colf e baby sitter è un autentico fenomeno, che nonostante la politica, abbia da tempo cercato di contrastare, non smette di crescere.

I numeri del lavoro domestico sono allarmanti

Una indagine chiusa a dicembre 2018, mette in mostra numeri particolarmente preoccupanti. In primo luogo, il numero di lavoratori domestici stranieri era nettamente maggiore di quelli italiani.
Su 859.233 colf e badanti noti all’Inps, perché regolarmente assunti, ben 613.269 erano immigrati. Numeri che rispetto al 2012, per quanto detto prima sul blocco ai canali di ingresso degli stranieri, sono in netto calo. Infatti nel 2012 gli stranieri impiegati nel settore dei collaboratori familiari erano circa 823.000.

Sono stati persi per strada, oltre 210.000 posti di lavoro, evidentemente perché il sistema, non è stato in grado di valorizzare questa forza lavoro, in un settore la cui richiesta è sempre maggiore visto anche l’invecchiamento della popolazione. Oggi, su 2 milioni di lavoratori che prestano servizio in queste tipologie di attività, il 60% risulta in nero, cioè non ha un contratto regolare. Inoltre, la percentuale aumenta se si considera il cosiddetto lavoro grigio, cioè lavoratori assunti in maniera non propriamente regolare, per stipendio, inquadramento, orari di lavoro e così via.

Lavoro domestico: il lavoro nero o grigio

Quindi, 6 domestici su 10 sono irregolari, una platea enorme di lavoratori, circa 1,2 milioni. I numeri sono di una delle associazioni più note del settore, Assindatcolf, che è una associazione dei datori di lavoro e non dei lavoratori, il che da ancora più forza a questi dati.
L’Associazione Nazionale Datori di Lavoro Domestico insieme a Idos, Centro Studi e Ricerche, hanno prodotto il Dossier Statistico Immigrazione 2019. Questo studio lancia un allarme a tutto il settore. Come riporta Famiglia Cristiana, il Presidente di Idos ha rilasciato una intervista molto esaustiva su questo allarme.

Il Presidente letteralmente ha detto: «Dal 2011 in poi l’Italia ha sostanzialmente bloccato i canali di ingresso legali agli stranieri che intendano venire stabilmente per motivi di lavoro. Oggi, molti migranti economici, entrano in Italia unendosi ai flussi di migranti forzati che arrivano come richiedenti asilo, pur non avendo i requisiti per il riconoscimento. Questa l’unica via che hanno per entrare in Italia e trovare lavoro. Una situazione che da una parte penalizza il mercato del lavoro, lasciando scoperti ambiti a forte domanda di manodopera estera e aumentando il lavoro nero, e che, d’altra parte, complica la già critica gestione dell’immigrazione, sciupando un potenziale beneficio per la società e lo Stato».