BTP, BOT, CTZ, CCZ: cosa sono i titoli di Stato?

Cerchiamo di capire cosa sono i Titoli di Stato e quanti ne esistono vedendo la differenza tra una tipologia e l’altra di obbligazione.

Per chi cerca un investimento senza troppi rischi la soluzione giusta potrebbe essere rappresentata dai Titoli di Stato che, anche se non permettono guadagni molto elevati non fanno rischiare moltissimo il capitale investito.
I Titoli di Stato, quindi, rappresentano un investimento senza troppe pretese per chi non ha voglia di rischiare i propri risparmi. Negli investimenti, infatti, vale la regola che più rischi e più guadagni.

Cosa sono i Titoli di Stato

Quando si parla di Titoli di Stato è bene sapere che si tratta di vere e proprie obbligazioni emesse dal MISE per finanziare le attività dello Stato (perle quali, ovviamente, non bastano le entrate garantite dalle tasse). Lo Stato, quindi, emette le proprie obbligazioni (titoli) per coprire i debiti ma anche per mantenere attivi i servizi come salute, scuola, difesa ecc...
I Titoli di Stato, essendo obbligazioni a tutti gli effetti, rappresentano un prestito della durata predeterminata che si fa allo Stato; alla scadenza chi li ha sottoscritti ha diritto, oltre alla restituzione del capitale, anche alla corresponsione degli interessi maturati che vengono pagati tramite le cosiddette cedole periodiche (che possono essere fisse o variabili) o con lo scarto di emissione (la differenza tra quanto pagato il titolo e quanto ricevuto al suo rimborso).

Quali sono i Titoli di Stato

I Titoli di Stato, ormai da qualche anno, sono tutti dematerializzati e non esiste più un titolo cartaceo vero e proprio ma solo dei documenti bancari che permettono l’accredito delle cedole o del capitale alla scadenza sul proprio conto corrente.
Esistono 6 tipologie di Titoli di Stato e sono:
BOT, i Buoni Ordinari del Tesoro che possono avere una durata di 3, 6 o 12 mesi. Non hanno cedole ma il rendimento si ha soltanto alla scadenza con lo scarto di emissione (differenza tra prezzo di acquisto e rimborso):
Btp Italia: hanno una durata variabile tra 4, 6 oppure 8 anni, gli interessi sono corrisposti con cedole a percentuale annua pagata semestralmente;
CCT, I Certificati di Credito del Tesoro, titoli della durata di 7 anni con cedole a sei mesi con tasso variabile;
CTZ, i Certificati del Tesoro Zero Coupon: hanno una durata di 24 mesi, non hanno cedole e il loro redimento è dato dallo scarto di emissione:
BTP: sono i Buoni del Tesoro pluriennali possono avere una durata variabile tra 3 e 50 anni; il loro rendimento, dato da un tasso fisso annuale, è corrisposto con cedole a cadenza semestrale;
BTPi: sono i Buoni del Tesoro pluriennali Indicizzati: la durata varia tra 5 e 10 anni, il rendimento viene corrisposto con cedole semestrali ma il tasso non è fisso, sia il tasso delle cedole che il capitale sono rivalutati sull’andamento dell’inflazione dell’Europa.