Aziende agricole: contributo fondo perduto Covid-19, come richiederlo

Anche gli imprenditori agricoli possono ricevere il contributo fondo perduto per l’emergenza coronavirus.

Per le aziende, le imprese, i commercianti e gli artigiani, il decreto Rilancio ha previsto oltre al bonus 600 euro anche per il mese di aprile, anche il contributo a fondo perduto. Una misura che si rivolge a soggetti con ricavi o fatturati anno 2019, al di sotto dei 5 milioni di euro.

In un primo momento, sembrava che il decreto dovesse tagliare fuori da questa misura, gli imprenditori agricoli. Ma così non è stato e quindi, anche questa categoria di lavoratori potrà ricevere questo contributo che andrà richiesto tramite Agenzia delle Entrate.

Occhio al reddito agrario

Dopo la preclusione degli imprenditori agricoli rispetto al contributo a fondo perduto che sembrava prevista dalle bozze del decreto Rilancio, il governo ha deciso di correre ai ripari. Nel testo del decreto finito in Gazzetta Ufficiale, questa evidente penalizzazione per il settore agricolo è stata depennata.

Anche gli imprenditori agricoli potranno accedere a questo contributo a fondo perduto. E il decreto ormai è definitivo, anche se durante la fase di conversione in legge, qualcosa potrebbe ancora cambiare. Adesso si è in attesa del provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate, che aprirà la procedura per richiedere l’indennizzo.

Sarà infatti l’Agenzia l’ente che si occuperà di ricevere, valutare e liquidare le domande degli imprenditori. La misura nasce per sostenere tutte le imprese che sono state gravemente colpite dalla crisi economica derivata dall’emergenza epidemiologica. La misura è prevista dall’articolo 25 del decreto n° 34 del 19 maggio 2020, il cosiddetto decreto Rilancio. La misura riguarda quindi anche gli imprenditori agricoli, a condizione che siano in possesso di partita IVA e titolari di reddito agrario che esercitino l’attività agricola.

Quali imprese agricole rientrano nel contributo?

Come riporta il sito «Fiscal-focus.it», molto importante per poter fruire del provvedimento è la determinazione del reddito agrario. Il contribuito si rivolge ad imprese, anche individuali, che svolgono le attività nei limiti di quanto previsto dall’articolo 32 del TUIR. Rispetto alle altre tipologie di imprese che rientrano nel bonus, per gli imprenditori agricoli il reddito di riferimento è quello agrario. Per commercianti e artigiani per esempio, si prende a riferimento il calo dei corrispettivi e dei fatturati, calcolato su aprile 2020 e aprile 2019.

Nel settore agricolo la determinazione del reddito è basato sulle tariffe d’estimo, collegate a qualità e classe di coltura, all’ammontare delle spese di conservazione del capitale, ai costi di produzione, ai compensi di lavoro, e ai contributi assicurativi a carico del datore di lavoro. Per questo, in funzione del contributo a fondo perduto, non c’è rilevanza di ricavi e compensi. Gli imprenditori agricoli quindi, possono beneficiare della misura a prescindere dal volume delle vendite realizzato.

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Fondi perduto agricoltura, importi

Il contributo a fondo perduto previsto dal decreto Rilancio, per la generalità dei lavoratori a cui si rivolge, è commisurato al fatturato del mese di aprile 2020, rispetto a quello dello stesso mese 2019. Il calcolo del contributo spettante ad ogni beneficiario è pari al 20% della differenza dei fatturati, per i soggetti che non abbiano superato la soglia dei 400.000 euro di ricavi 2019, al 15% fino ad 1.000.000 di euro e il 10% fino a 5.000.000 di euro.

Non percependo ricavi e compensi in senso stretto, per stabilire la percentuale di contributo a fondo perduto per gli imprenditori agricoli occorre fare riferimento al volume d’affari ai fini IVA realizzato nel 2019 e nel 2020. Per dare diritto al contributo, occorre che il fatturato di aprile 2020 sia inferiore per lo meno ai due terzi del fatturato di aprile 2019, a meno che l’attività non abbia avuto inizio successivamente al 1° gennaio 2019.