Cosa vedere in tv al posto di Sanremo? I film sulla musica da non perdere

Sanremo è iniziato, anche chi non lo guarda lo sa: se ne parla ovunque, dai tg ai social. Per rimanere in ambito sonoro e accontentare chi non guarda Sanremo, ecco delle alternative musicali al Festival.

Sanremo è Sanremo, si sa. Tutti ne (s)parlano e siamo e saremo comunque bombardati dalle informazioni e dal gossip sanremesi.
E per chi non guarda Sanremo? Ecco delle alternative al Festival, per gli amanti della musica che quest’anno non hanno nessuno per cui fare il tifo all’Ariston, per chi si è già stancato delle polemiche, o a chi non importa nulla degli influencer improvvisati (tutti diplomati al Conservatorio) che su Facebook commentano ogni canzone/abito/performance al ritmo di un post ogni 3 minuti.

Le alternative al Festival per chi non guarda Sanremo

Amanti del ritmo, di seguito vi proponiamo delle alternative al Festival per saziare la vostra voglia di musica senza televoto.
Ray: film del 2004 diretto da Taylor Hackford sulla vita di Ray Charles. Il cantante, diventato cieco quando aveva solo 7 anni, viene interpretato da Jamie Foxx, che per questo ruolo ha vinto un Oscar come miglior attore protagonista, un Golden Globe e un BAFTA.

Ray Charles, pioniere della musica soul, è stato il primo a coniugare sonorità diverse, dal rhythm and blues alla musica country, dal vocal jazz al piano blues, fino al soul blues. È morto pochi mesi prima dell’uscita del film.

Mo’ better blues: scritto e diretto da Spike Lee, è un film del 1990, in cui si segue la vita professionale e sentimentale del trombettista jazz (immaginario) Bleek Gilliam, interpretato da Denzel Washington. C’è anche Giancarlo Esposito, il Gus Fring di Breaking Bad.

August Rush – La musica nel cuore: diretto da Kristen Sheridan nel 2007, il film racconta la storia di un bambino prodigio della musica che cerca di ritrovare i suoi genitori, entrambi musicisti. Troviamo Robin Williams nei panni del chitarrista cinico e sfruttatore di talenti.

The Doors: film biografico diretto da Oliver Stone nel 1991, a vent’anni dalla morte di Jim Morrison. Nel film il leader dei The Doors viene rappresentato come un’icona degli anni Sessanta della storia del rock and roll e dello stile di vita hippie, basato sull’uso di droghe e amore libero.

Oliver Stone però va oltre la mitizzazione del personaggio Jim Morrison, tratteggiando nel suo ritratto anche i problemi di alcolismo e la sua passione per le droghe allucinogene.
Il film non è stato ben accolto dalla famiglia, dagli amici e dai componenti della band che non hanno ritrovato in questa rappresentazione la parte poetica e musicale di Jim Morrison.

Cotton Club: film drammatico del 1994 di Francis Ford Coppola, basato sul libro fotografico di James Haskins. Ambientato negli anni ’20, il film parla del Cotton Club, in cui si esibiscono musicisti di colore ma la clientela è esclusivamente bianca.

In un altro locale, il gangster Dutch Schultz riesce a scampare a un attentato fattogli da due sicari grazie a Dixie (Richard Gere), un suonatore di cornetta. Per sdebitarsi, lo fa assumere al Cotton Club, dando inizio alla sua carriera.
Peccato che però Dixie e Vera, l’amante di Dutch, si innamoreranno tra un’esibizione e l’altra.

Curiosità: gli assoli di cornetta sono veramente suonati da Richard Gere, che al liceo suonava la tromba, e la sceneggiatura originale, poi modificata da Coppola, è di Mario Puzo (lo scrittore de “Il Padrino”).

What happened, Miss Simone?: è un documentario del 2015 diretto da Liz Garbus e prodotto da Netflix su Nina Simone, candidato all’Oscar come miglior documentario.
Include filmati d’archivio inediti, con interviste alla figlia di Nina e ai suoi amici più stretti. Non è solo l’eccezionale cantante a essere ritratta in questo documentario, ma anche l’attivista per i diritti civili degli afroamericani.
Il titolo del film è tratto da una citazione di Maya Angelou.

The Blues Brothers: davvero i due fratelli in missione per conto di Dio, senza soldi in tasca ma con una valigia piena di soul, hanno bisogno di presentazioni?

Sister Act 2 – Più svitata che mai: Whoopi Goldberg torna nei panni di Suor Maria Claretta per salvare le sorti del convento che tutti avremmo voluto frequentare da ragazzini. Un altro classico per gli amanti del soul/gospel, con una giovanissima Lauren Hill che canta già da far venire la pelle d’oca.