Gucci: fatturato d’oro nel 2016. Di chi è il merito?

Il fatturato di Gucci del 2016 cresce del 12,7%: la Kering raccoglie i frutti dell’esperimento Alessandro Michele a capo dell’ufficio creativo.

Nel 2016 il fatturato di Gucci è cresciuto del 12,7%, 4,37 miliardi finiti nelle casse dell’azionista Kering di François-Henri Pinault che, insieme alle performance di Yves Saint Laurent del +25,5%, mette a segno un anno d’oro.

Soltanto nel trimestre delle vendite natalizie la crescita è stata del 21,4% , superando persino il fatturato del brand extra lusso Hermes, inaspettatamente visto che più di qualcuno aveva dato Gucci per morto dopo l’uscita di scena di Frida Giannini.

Invece, contro ogni previsione, Kering ha perseverato, investendo sul marchio guidato da Marco Bizzarri, puntando sul miglioramento delle fabbriche, con un occhio sempre attento al senso di responsabilità sociale ma anche ecologico del brand.

Dopo lo scoppio dell’accoppiata d’oro Frida Giannini - Patrizio di Marco, la nuova formazione dell’ufficio stile con direttore creativo Alessandro Michele, ha fatto risorgere Gucci un po’ come era già accaduto con Tom Ford al comando.

Gucci, operazione restauro: la sfida di Alessandro Michele

Sancire una nuova estetica in totale rottura con il passato, un azzardo e una sfida tanto dal punto di vista economico quanto dal punto di vista creativo.

Non soltanto Gucci ha registrato fatturati da capogiro, ma Alessandro Michele ha vinto l’International Fashion Award assegnato dal Council of Fashion Designers of America.

Alessandro Michele è stato chiamato a dirigere il reparto creativo circa un anno fa per rimpiazzare Frida Giannini, dopo le sue improvvise dimissioni, dopo esser stati colleghi per una vita. 



Inventando una collezione dal nulla in pochissimo tempo, dopo anni di duro lavoro nell’atelier di Fendi, per approdare successivamente da Gucci all’ombra prima di Tom Ford e poi di Frida, Michele si è affermato in modo memorabile nella storia della maison e dell’alta moda, la sua più grande passione:


“La moda è così: è come l’amore più appassionante che puoi conoscere. Non ce la fai a staccarti. O si disintegra, oppure resta impossibile separarti da una cosa che ti appassiona così tanto”.

I risultati dell’esperimento Michele non si sono di certo fatti attendere: già il primo test di mercato, nel febbraio scorso, fu positivo con un + 4,8% delle vendite: per Kering, con Gucci, il 2016 doveva essere - e di fatto è stato - il momento per raccogliere i frutti di cambiamenti profondi tanto in chiave creativa che in quella commerciale.