Il pediatra: «Risparmiare sul cibo è un rischio ma si può, ecco come»

AdnKronos - salute

Milano, 24 feb. (Adnkronos Salute) - L’inflazione morde e le famiglie italiane continuano a fronteggiare un ’caro spesa’ che spinge a scelte condizionate dal portafoglio, non sempre sicure per la salute. «Se il costo del carrello aumenta, spesso si tende a risparmiare sui prodotti alimentari con il rischio di acquistare cibi da un lato meno sicuri, dall’altro più grassi e quindi alleati di sovrappeso e obesità». Lo spiega all’Adnkronos Salute il pediatra Italo Farnetani, che suggerisce alcuni trucchi per contenere il conto in cassa senza compromettere il benessere e lo sviluppo dei bimbi. Perché è anche a tavola che si costruisce per loro un futuro sano, avverte il docente di pediatria dell’università Ludes-United Campus of Malta.

"Nei bambini una corretta alimentazione è essenziale per una crescita armonica e in salute", premette il medico. «Per questo - sottolinea - sarebbe preferibile continuare ad acquistare i cibi consueti, operando gli eventuali risparmi su altri prodotti che non siano gli alimenti». Una regola generale sempre valida è «prestare molta attenzione ai prodotti alimentari con prezzi eccessivamente bassi, controllandone bene la provenienza e la tracciabilità». Destreggiandosi fra gli scaffali tenendo fisso questo punto fermo, «risparmiare bene è possibile - assicura Farnetani - giocando su scelte intelligenti e su una rotazione appropriata del menù» proposto ai piccoli di casa.

Tre le mosse salva-spesa e salute. La prima riguarda carne e pesce: «Fra pranzo e cena - illustra il pediatra - vanno assunti dai bambini 3 volte alla settimana». Come garantire questo consumo corretto risparmiando? «Dal punto di vista nutrizionale la carne bianca e quella rossa hanno lo stesso valore, ma la carne bianca costa meno - ricorda Farnetani - E tra il pesce privilegiamo quello azzurro: è più economico, ma anche particolarmente benefico perché ricco in Omega 3». Il secondo cibo amico è «l’uovo. Un bambino dovrebbe mangiare uova 2-3 volte alla settimana: sono importanti perché hanno un alto valore nutrizionale, ma hanno anche un bassissimo costo», evidenzia il medico. Terza mossa: «Soddisfare le preferenze dei bimbi offrendo loro degli alimenti che prediligono», ossia «la pizza e la crostata». Rigorosamente ’homemade’.

"Pizza e crostata costano poco e sono anche al primo posto nelle preferenze alimentari di bambini e adolescenti", osserva Farnetani. «La pizza, che suggerisco di far mangiare 2 volte alla settimana, è sempre sinonimo di festa per tutta la famiglia, specie se la si prepara in casa tutti insieme. Così si risparmia anche». Quanto alla crostata, anche lei è praticamente «un simbolo dell’unità nazionale», rimarca il pediatra, considerando che «è in assoluto il dolce preferito dai bimbi in tutte le regioni italiane. E fatta in casa, è sana ed economica».

C’è invece una portata su cui il medico dei piccoli invita a «non tagliare mai». E’ il formaggio: «I bambini devono assumere formaggi 3-4 volte alla settimana - raccomanda Farnetani - perché sono la più importante fonte di calcio che nei primi 18 anni di vita è cruciale per la formazione delle ossa. Se nei primi 18 anni non si mangiano formaggi a sufficienza, direi anche in abbondanza, le ossa rischiano di diventare fragili, soggette a fratture. Una volta raggiunto il picco di massa ossea, il gioco è fatto: le ossa resteranno per tutta la vita come si sono formate nei primi 18 anni». Senza toccare il carrello dei formaggi, dunque, conciliare esigenze economiche e di salute «non è difficile».