Anaao-Cimo, ’buon contratto medici ma con modifiche di manine note’

AdnKronos - salute sanita

Milano, 23 gen. (Adnkronos Salute) - «Firmiamo un buon contratto nonostante alcune modifiche introdotte anche da ’manine’ conosciute». Lo affermano i sindacati Anaao Assomed e Cimo-Fesmed, che hanno siglato questa mattina il Ccnl 2019-2021 dei medici, veterinari e dirigenti sanitari. «Una firma attesa da mesi da tutta la dirigenza medica e sanitaria - ricordano le due sigle in una nota - grazie alla quale arriveranno aumenti retributivi pari, in media, a circa 150 euro lordi al mese e circa 10.800 euro lordi di arretrati. Tuttavia - rilevano Anaao e Cimo - la versione definitiva del contratto presenta alcune modifiche ad articoli precedentemente negoziati con i sindacati e previsti nel testo firmato lo scorso 28 settembre. Modifiche che vanno al di là della verifica della compatibilità delle spese previste con le risorse disponibili, svolta dal ministero dell’Economia e della Finanza».

"Abbiamo denunciato formalmente questo atteggiamento in una dichiarazione a verbale - dichiarano Pierino Di Silverio, segretario Anaao Assomed, e Guido Quici, presidente Cimo-Fesmed - perché viola i principi di buona fede, lealtà e trasparenza su cui dovrebbero essere improntate le relazioni sindacali".

Per i due leader sindacali, «complessivamente si tratta» comunque «di un buon contratto e ringraziamo l’Aran» - Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, «il presidente Naddeo ed il suo staff per la collaborazione nel corso di una trattativa che è stata comunque difficile».

"Adesso, in ogni caso - aggiungono Di Silverio e Quici - si apre un capitolo ancor più rilevante, ovvero la contrattazione integrativa in tutte le aziende sanitarie del Servizio sanitario nazionale, necessaria a rendere operative molte delle innovazioni introdotte nel Ccnl, che altrimenti rischiano di rimanere lettera morta".

Su questo fronte «non neghiamo una certa preoccupazione - rimarcano i segretari di Anaao e Cimo - perché negli ultimi anni nelle aziende le trattative sono state avviate con estremo ritardo e proseguite con molta lentezza. Ma la crisi della sanità pubblica non ammette ulteriori rinvii: sollecitiamo dunque tutte le direzioni ospedaliere a convocare rapidamente i rappresentanti sindacali - esortano - per concludere il prima possibile le trattative decentrate e migliorare le condizioni di lavoro dei medici e dei dirigenti sanitari che lavorano nelle strutture pubbliche».