
Milano, 13 nov. (Adnkronos Salute) - «Le attuali varianti del virus» di «Covid-19 tendono a causare malattie meno gravi, mentre i livelli di immunità sono più elevati grazie alla vaccinazione». Due elementi che portano a «minori rischi di patologie gravi e morte per la maggior parte dei pazienti». Lo sottolinea l’Organizzazione mondiale della sanità, che ha diffuso un aggiornamento delle linee guida per il trattamento dell’infezione da Sars-CoV-2, e ha rivisto le stime sul rischio di finire in ospedale per Covid. Questo, spiega l’agenzia ginevrina, aiuterà gli operatori sanitari a «identificare i soggetti a rischio ricovero alto, moderato o basso e a personalizzare le terapie secondo le linee guida Oms».
In caso di infezione Sars-CoV-2, dettaglia l’Oms, il pericolo è «alto» per «le persone immunodepresse», che «rimangono a rischio più elevato se contraggono Covid-19, con un tasso di ospedalizzazione stimato del 6%».
Il rischio scende invece a «moderato» per «le persone di età superiore a 65 anni, quelle con condizioni come obesità, diabete e/o disturbi cronici tra cui broncopneumopatia cronica ostruttiva» Bpco, «malattie renali o epatiche, cancro, le persone con disabilità e quelle con comorbilità di malattie croniche»; per loro, in caso di Covid l’agenzia Onu per la salute stima «un tasso di ospedalizzazione del 3%».
Infine, «coloro che non rientrano nelle categorie a rischio alto o moderato sono a basso rischio di ricovero ospedaliero (0,5%)» per Covid. «La maggior parte delle persone», precisa l’Oms, oggi «è a basso rischio».