
Milano, 2 ott. (Adnkronos Salute) - Quello a Katalin Karikó e Drew Weissman, ’papà e mamma’ dei vaccini anti-Covid, è «un Nobel per la Medicina atteso perché prima d’ora non c’è mai stata una scoperta così rivoluzionaria e importante, che ha permesso di salvare tantissime vite e di portare tutti noi a una condizione di riapertura totale alla vita grazie a un vaccino. Un vaccino la cui assenza avrebbe sicuramente causato tante, tante perdite umane in più, con una risoluzione della pandemia molto più lunga, pesante e dolorosa». Lo dichiara all’Adnkronos Salute Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia (Siv-Isv), ordinario di Microbiologia e Microbiologia clinica all’università di Brescia, direttore del Laboratorio di Microbiologia dell’Asst Spedali Civili.
I vaccini a mRna figli delle ricerche della biochimica ungherese e dell’immunologo americano «sono rivoluzionari», insiste Caruso. «Per la prima volta - spiega - una molecola instabile come l’Rna riesce a essere stabilizzata con piccole modifiche, a venire veicolata all’interno delle cellule attraverso piccole goccioline di grassi, e a generare proteine tali e quali alle proteine originali» di cui veicola le informazioni genetiche. «Quindi senza alterazioni e in grado di fare una cosa meravigliosa: scatenare una risposta immunitaria di tipo sia umorale sia cellulare, stimolando la produzione sia di anticorpi che neutralizzano il virus - precisa l’esperto - sia di cellule immunitarie che riconoscono e distruggono le cellule infettate. Un’azione combinata incredibile - la definisce Caruso - che ha fatto di questo vaccino un vaccino di successo».
Un Nobel che, anche secondo il numero uno dei virologi italiani, risponde a tante fake news che hanno circolato e ancora circolano sui vaccini a mRna. «Questo è fuor di dubbio», afferma Caruso. «Abbiamo tutti constatato l’efficacia del vaccino, la sua forza neutralizzante. E’ una rivoluzione che» al di là di Covid-19, prospetta il virologo, «probabilmente aprirà la strada a tante altre applicazioni degli Rna messaggeri». Tante e tali «che oggi neanche possiamo immaginare».
La speranza è che questo premio possa convincere gli scettici a vaccinarsi o a rivaccinarsi contro Sars-CoV-2. «C’è un’enorme innocuità di questi vaccini, anche rispetto ai precedenti - tiene a precisare lo specialista - poiché questo Rna, pur essendo stabilizzato e veicolato nelle cellule, al contrario del Dna, dei vettori virali e di tante altre proteine resta estremamente fragile. Quindi, dopo un paio di giorni nella cellula dove ha svolto la sua attività, viene degradato ed è finito tutto». Scompare, «però intanto - chiosa Caruso - ha innescato risposte immunitarie efficaci e valide nel tempo».