Covid, vera minaccia o tanto rumore per nulla? Variante Pirola sotto lente scienziati

AdnKronos - salute

Milano, 21 ago. (Adnkronos Salute) - Diversi gruppi di scienziati si stanno affrettando a studiare la nuova variante di Sars-CoV-2 BA.2.86, battezzata Pirola dai ’variant-tracker’ sui social. Obiettivo: capire il prima possibile se la variante, già rilevata in 3 continenti, debba essere considerata una preoccupazione a livello globale oppure se si tratti di ’molto rumore per nulla’. Diversi laboratori l’hanno rilevata la scorsa settimana. Sebbene il lignaggio sembri raro, è molto diverso dalle altre varianti circolanti oggi e porta numerosi cambiamenti nella proteina Spike, che è un obiettivo chiave dell’attacco del sistema immunitario al virus Sars-CoV-2.

Alla new entry è stato dedicato un approfondimento su ’Nature’ online, per chiarire quello che al momento si sa e cosa si vuole capire. Per alcuni scienziati, l’emergere di BA.2.86 ricorda i primi giorni della variante Omicron a fine 2021, quando colleghi sudafricani notarono un lignaggio dall’aspetto strano che divenne rapidamente globale. «C’è un po’ di déjà vu», afferma Adam Lauring, virologo e medico specializzato in malattie infettive, University of Michigan ad Ann Arbor, il cui laboratorio ha identificato una persona infetta da BA.2.86. Certo, oggi con all’attivo diverse ondate successive di Covid e il lancio di booster aggiornati, l’immunità globale è più alta e la maggior parte degli esperti non si aspetta che BA.2.86 abbia lo stesso impatto di Omicron. «Ci sono buone ragioni per pensare che non sarà così, ma siamo solo agli inizi», aggiunge Lauring.

Quello che si sa di Pirola è che al 21 agosto la variante era stata collegata a 6 casi in 4 Paesi: Israele, Danimarca, Regno Unito e Stati Uniti. L’Organizzazione mondiale della sanità ha designato BA.2.86 come variante sotto monitoraggio (Vum). Sembra essere una discendente della vecchia Omicron BA.2, che aveva causato grossi picchi di contagi a inizio 2022. Tuttavia, la proteina spike di BA.2.86 - la molecola che Sars-CoV-2 usa per entrare nelle cellule umane - porta 34 cambiamenti rispetto a BA.2. E’ probabile che Pirola sia emersa nel contesto di un’infezione cronica, ipotizza Jesse Bloom, esperto del Fred Hutchinson Cancer Center di Seattle. In qualche modo per gli esperti questa nuova variante è «un po’ fuori campo», afferma Ashish Jha, ex coordinatore della risposta a Covid alla Casa Bianca, per cui serve «attenzione».

Molti dei cambiamenti di Pirola, osservano gli esperti, sono in quelle regioni della Spike che vengono bersagliati dagli anticorpi neutralizzanti, afferma Bloom, che la scorsa settimana ha pubblicato un’analisi preliminare della variante. Per questo motivo, si legge nell’articolo, «ci sono buone probabilità che la variante riesca a sfuggire ad alcuni degli anticorpi neutralizzanti» innescati da precedenti infezioni e da richiami vaccinali. Un’altra caratteristica che non passa inosservata è la distribuzione geografica: nessuno dei casi sembra essere collegato, comprese le tre infezioni in Danimarca, rilevate in diverse parti del Paese. Ciò suggerisce che la variante potrebbe essere già abbastanza diffusa, afferma Bloom.

I laboratori di tutto il mondo stanno ora perlustrando i campioni dei pazienti e le acque reflue per avere un’idea di quanto lo sia. «Vogliamo provare a capire quanta parte di questo lignaggio è là fuori», afferma Lauring. Se l’attuale flusso di nuovi casi confermati si trasformasse ’in un’ondata’ di rilevazioni, sarà segno che la variante ha il potenziale per competere con le altre circolanti, inclusa quella ad oggi più comune, EG.5 (Eris), e causare un picco di infezioni a livello globale.

In Danimarca e Regno Unito gli scienziati stanno cercando di isolare BA.2.86 dai campioni dei pazienti. Questo lavoro - insieme a studi su pseudovirus - aiuterà a inquadrare la capacità immunoevasiva della variante. In particolare l’interesse è focalizzato sul banco di prova degli anticorpi innescati da XBB.1.5 (Kraken), perché i nuovi vaccini in arrivo si basano su questa variante. Ma, evidenziano gli esperti, non bisogna essere preoccupati da quello che sta succedendo. «Non credo che nessuno debba allarmarsi», assicura Bloom. «Lo scenario più probabile è che questa variante si esaurisca e in un mese nessuno, a parte le persone come me, ricorderà nemmeno che esisteva». Anche se BA.2.86 si rivelasse abile a schivare gli anticorpi neutralizzanti, puntualizza lo scienziato, è probabile che altre forme di immunità impediscano alla maggior parte delle persone di ammalarsi gravemente se contagiate. Pirola, concludono gli esperti, dimostra che Sars-CoV-2 ha ancora assi nella manica. Ma «è da vedere» se tutto ciò avrà un significato «in termini di impatto sulla salute pubblica», afferma Lauring.