Ucraina: Oms, in 100 giorni 269 attacchi a sanità, ’pace unica medicina’

AdnKronos - salute

Milano, 3 giu. (Adnkronos Salute) - Al 2 giugno, in Ucraina sono stati 269 gli attacchi all’assistenza sanitaria verificati dall’Organizzazione mondiale della sanità, con almeno 76 morti e 59 feriti. A ribadire il bilancio è la stessa Oms, in occasione dei primi 100 giorni di conflitto. Una guerra che «è andata avanti per 100 giorni di troppo, sconvolgendo vite e comunità e mettendo in pericolo la salute del popolo ucraino, a breve e lungo termine», dichiara il direttore generale dell’agenzia ginevrina, Tedros Adhanom Ghebreyesus. «L’Oms sta facendo tutto il possibile per sostenere il ministero della Salute ucraino e fornire attrezzature mediche e altri materiali essenziali. Ma l’unica medicina di cui l’Ucraina ha più bisogno - ammonisce il Dg - è quella che l’Oms non può portarle: la pace. Chiediamo alla Federazione Russa di porre fine alla guerra», ripete Tedros.

Dopo 100 giorni di guerra - ribadisce l’agenzia delle Nazioni Unite per la salute - il sistema sanitario ucraino è sottoposto a «forti pressioni», per far fronte alle quali l’Oms ha aumentato la sua presenza sia in Ucraina sia nei Paesi che ospitano gli sfollati, per aiutare a soddisfare le crescenti esigenze sanitarie. «Alcune strutture sanitarie ucraine sono state distrutte - riferisce l’organizzazione - mentre altre sono state travolte da persone che cercavano assistenza per ferite e traumi causati dalla guerra».

Gli attacchi alla sanità «non sono mai giustificabili e vanno indagati - insiste Hans Henri P. Kluge, direttore regionale dell’Oms per l’Europa - Nessun operatore sanitario dovrebbe mai essere messo nelle condizioni di offrire assistenza sanitaria stando ’sul filo del rasoio’, e invece è proprio ciò che stanno facendo infermieri, medici, autisti di ambulanze e squadre mediche in Ucraina. Ho avuto il privilegio di incontrare molti operatori sanitari durante le mie due visite in Ucraina dall’inizio della guerra. Stanno mantenendo vivi i servizi vitali e la speranza, di fronte a un dolore e una sofferenza incredibili», aggiunge Kluge, esprimendo loro vicinanza.