Corinne Baroni, management a teatro: “Sempre più importante diversificare l’offerta culturale e lavorare in sinergia col territorio”

Corinne Baroni, management a teatro: “Sempre più importante diversificare l'offerta culturale e lavorare in sinergia col territorio”

Comunicato stampa AdnKronos - cultura-e-tempo-libero

(Adnkronos) - Il Direttore del Teatro Carlo Coccia di Novara spiega l’esigenza di ripensare i modelli di business: “Fondamentale valorizzare le risorse interne e coltivare i rapporti con gli sponsor privati”

Novara, 9 maggio 2024. L’allarme era stato lanciato già nel 2020, quando tre teatri su quattro risultavano in profonda crisi. In particolare diversi economisti della cultura, in riferimento a Fondazioni Lirico Sinfoniche e a Teatri di Tradizione, parlavano dell’urgenza di rivedere i modelli di business che troppo spesso si reggevano sul precario equilibrio dei finanziamenti pubblici. Finanziamenti che negli ultimi anni sono andati sempre più riducendosi, rendendo fondamentale un management capace di realizzare modelli di gestione virtuosa.

«Realizzare una stagione oggi è una sfida estremamente complessa – conferma Corinne Baroni, Direttore del Teatro Carlo Coccia di Novara – una sfida che non può prescindere dai concetti di valorizzazione delle risorse interne, sinergie con altre istituzioni e attenzione al territorio».

Tre elementi sui quali lo stesso Teatro ha costruito un percorso che lo ha portato negli ultimi quattro anni a chiudere i bilanci in positivo.

«Il presupposto fondamentale nella gestione di un teatro è impostare un modello di business che garantisca la sostenibilità a lungo termine, mantenendo un equilibrio fra qualità artistica e gestione economica».

Un equilibrio spesso inseguito anche attraverso il meccanismo delle coproduzioni.

«Può essere una strada – conferma Baroni – in questo modo i teatri coinvolti riescono ad alleggerire il budget senza intaccare la qualità artistica. Unendo le forze, in considerazione del maggior numero di repliche, si ha inoltre la possibilità di incidere sui cachet. Ma il punto fondamentale rimane sempre l’applicazione di un sistema di gestione e controllo che consenta di anticipare le criticità e tenere sotto controllo ogni aspetto del budget prima che sia troppo tardi» e non è sufficiente la presenza in cartellone di nomi di fama internazionale:

«Quando ci sono le economie è molto facile puntare sul grande nome, ma quando un teatro è sotto finanziato e i ricavi da biglietteria coprono in media il 10% dei costi, allora reputazione, qualità artistica e bilanci in ordine si ottengono con altri strumenti».

Quali sono allora le strade da percorrere?

«L’attenzione al proprio territorio – risponde Baroni – coltivare e coinvolgere il pubblico di riferimento territoriale è un punto centrale, forse il primo obiettivo. Realizzare stagioni in grado di distinguersi per innovazione e per varietà di eventi in grado di raggiungere un pubblico vario ed eterogeneo in modalità trasversale. A Novara sappiamo benissimo di non poter competere con le realtà quali il Teatro Regio di Torino o la Scala di Milano. Da qui la necessità di creare un Teatro con una propria identità unica ed originale».

Nasce da qui il progetto del Teatro Coccia di lanciare produzioni multidisciplinari che uniscono lirica e prosa, creare nuovi format, proporre debutti di giovani promesse o debutti nel ruolo di artisti già affermati, inserire in cartellone concerti non convenzionali che portino a teatro un pubblico curioso che a volte viene inibito dalla rigidità delle convenzioni.

«Da questo consegue non soltanto un aumento dei numeri in senso lato (pubblico e bilancio), ma una maggiore attrattiva per gli sponsor privati, che sono sempre propensi a sostenere realtà in grado di animare il territorio».

Il fundraising, infatti, rappresenta oggi un aspetto imprescindibile, capace di supplire alla carenza di fondi pubblici, difficili da ottenere e complessi da gestire dal punto di vista burocratico.

«Si tratta di un aspetto sul quale pongo da sempre molta attenzione – spiega Baroni – è stata forse il primo vero cambiamento dal giorno della mia nomina a Novara, quella di creare prima e potenziare poi un’apposita area di ricerca e sviluppo formando e motivando le risorse interne. Ho potuto verificare che la solidità e la crescita di una realtà culturale passa soprattutto da questo: dalla capacità di creare sinergia e professionalità a partire dall’interno. È un presupposto basilare per compiere i passi successivi».

Contatti:www.fondazioneteatrococcia.it