Tutti contro il salario minimo da 9 euro all’ora, dopo Landini anche la segretaria Cisl Furlan, ma per il M5S lei prende stipendio d’oro

Critiche al salario minimo che vorrebbe varare Di Maio anche dai sindacati, ma la risposta del Movimento 5 Stelle non si è fatta attendere.

Sembra un paradosso tutto italiano ma è quello che sta realmente accadendo. Uno dei due partiti di governo, il Movimento 5 Stelle (l’altro naturalmente è la Lega) ha come obbiettivo programmatico il varo del cosiddetto salario minimo. Si tratta di una misura su cui da tempo si va spendendo il leader grillino Di Maio e tutto il gruppo dei pentastellati. Portare il salario minimo di tutto l’universo dei lavoratori dipendenti italiani a 9 euro ad ora pur se lordi è l’obbiettivo del Ministro Di Maio. Il salario minimo è tra le misure di cui si parla, probabilmente una delle più discusse e contestate. il paradosso di cui parlavamo in apertura è che il M5S quando parla di salario minimo crede di fare una operazione di aiuto concreto per i lavoratori, con moltissimi che oggi percepiscono meno dei 9 euro paventati. I rappresentanti dei lavoratori, i sindacati, coloro che dovrebbero fare gli interessi proprio dei lavoratori sembra la pensioni in maniera diversa, criticando il salario minimo di fattura grillina. Prima il leader della CGIL Landini e adesso la Furlan, segretaria nazionale della CISL hanno duramente preso le distanze da quanto il Movimento 5 Stelle vorrebbe prestissimo attuare o che ha già attuato come il reddito di cittadinanza.

Perchè i sindacati sembrano contrari al salario minimo?

Landini è stato molto duro con i pentastellati in diversi suoi comizi mettendo in risalto i numeri della povertà che secondo lui sarebbe aumentata nonostante il varo della grande misura che è il reddito di cittadinanza. La Furlan invece ha puntato l’indice sul salario minimo, che anche l’ex Presidente della Commissione Lavoro della Camera ed ex Ministro Cesare Damiano valuta troppo elevato. Il paradosso è che se da Confindustria critiche al salario minimo appaiono scontate, perchè si tratta di far pagare di più alle aziende alla voce stipendi dei dipendenti, il fatto che anche i rappresentati dei lavoratori, cioè le parti sociali siano contrari non appare vero. Il fatto inevitabile è che col salario minimo si andrebbe a stabilire un tetto minimo di stipendio a livello nazionale e plurisettoriale, mentre adesso è fissato in maniera differente e dopo varie trattative e piattaforme contrattuali settore per settore dal CCNL di categoria. I sindacati perderebbero potere di contrattazione e per questo che probabilmente si tratta di un provvedimento che ai più non va giù.

Le solite risposte social

La risposta dei rappresentati del Movimento 5 Stelle e degli iscritti come consuetudine per il partito di Di Maio alle critiche dei sindacati è emersa fortissima sulla rete. I social sono stati inondati di risposte alle parole sia di Landini che di Furlan. Sulla numero uno della Cisl si è arrivati a paragonare il suo stipendio a quello dei lavoratori visto che secondo lei il salario minimo sarebbe troppo alto. Secondo il M5S che richiama ad un servizio della trasmissione di Italia Uno «le Iene», la Furlan percepisce uno stipendio d’oro e non si capisce perché si stia dimostrando contraria ad una misura che andrebbe evidentemente a migliorare lo status dei lavoratori.
Un attacco pesante proprio perché ai più non va giù che un rappresentate dei lavoratori si scagli contro un governo che mira a mettere in atto misure tali da aiutare i lavoratori. Un posty sul blog delle stelle per esempio, sempre richiamando le Iene, mette in primo piano una didascalia dove c’era la Furlan che testualmente recitava : «volgiamo aiutare i lavoratori restituendo loro dignità, riducendo il precariato e aumentando gli stipendi».
In pratica, si accusa la Furlan di predicare bene e razzolare male come si dice in questi casi, perchè più volte la CISL, ma anche gli altri sindacati, hanno contestato reddito di cittadinanza, decreto dignità e adesso salario minimo, tutte misure che vanno nella diorezione tracciata dalla didascalia del segretario.