“Shock Economy” di Naomi Klein: un libro da leggere e diffondere

Shock Economy: il libro di Naomi Klein toglie il velo dalle dottrine economiche che non mantengono le promesse, causando povertà e caos sociale.

The Shock Doctrine di Naomi Klein, pubblicato in Italia con il titolo di «Shock Economy: l’ascesa del Capitalismo dei disastri», che ho già recensito su Sololibri.net è un libro che mi sento caldamente di consigliare a tutti coloro che abbiano un sincero desiderio di capire meglio il funzionamento dell’economia del XXI secolo in relazione alla società e alle popolazioni nei vari Paesi del mondo.

Il libro individua, descrive e documenta l’uso delle dottrine economiche nate nella facoltà di Economia dell’Università di Chicago negli anni ’50 (il principale esponente della Scuola di Chicago fu Milton Friedman) per produrre shock economici e sociali in diverse nazioni e zone del mondo al fine di ottenere buone opportunità di speculazione e profitto per pochi a discapito del benessere e della sicurezza economica per la maggior parte della popolazione, schiacciata in massa verso la povertà.

Ciò che rende veramente interessante il libro è l’analisi del piano comunicativo di questo tipo di dottrina: le riforme di stampo liberista vengono vendute nei paesi in difficoltà come la via più breve ed efficace per il ritorno alla crescita e alla prosperità economica. Questo tipo di promesse viene immancabilmente disatteso, mentre nel frattempo si utilizza il potere a disposizione per ridurre il ruolo dello Stato nell’economia con privatizzazioni selvagge (e a prezzi di sconto, se non di svendita), riduzione dei dipendenti pubblici, eliminazione o privatizzazione dei servizi pubblici essenziali come sanità e scuole.

Queste dottrine hanno invariabilmente lasciato sulla loro strada caos sociale, povertà, disoccupazione e in generale uno sperpero umano di portata colossale.

Gli esempi più recenti e inquietanti riportati nel libro riguardano la gestione dell’alluvione di New Orleans, la gestione privatistica della «ricostruzione dell’Iraq» (tramite Halliburton e aziende similari) e la pace mancata tra Israele e Palestina per via della conversione dell’economia israeliana verso la sicurezza e la tecnologia militare e il flusso di manodopera a basso costo verso Israele dalla Russia negli anni ’90, utile a sostituire la manodopera palestinese e causata proprio da un’altra terapia dello shock somministrata da Eltsin con esplicito appoggio occidentale, anche questa trattata nel libro.

La lezione di “Shock Economy”

Il motivo per cui questo libro è utile, per non dire intellettualmente indispensabile per ognuno, è che rende espliciti e leggibili i pattern della terapia liberista dello Shock. Ciascuno di noi, acquisendo una chiave di lettura nuova e non banale di quella che è ancora cronaca e non ancora Storia, può in qualche modo «vaccinarsi» contro gli shock economici e comportarsi in modo più maturo come cittadino/a, riconoscendo e pretendendo la non applicazione di medicine utili solo a peggiorare e cronicizzare le condizioni del paziente.

La lezione fondamentale, a mio parere, è che non dovremmo rispondere alle ingiustizie e alle inefficienze dello Stato accettandone lo «snellimento» e l’estromissione dall’economia e dai compiti di cui tradizionalmente si prende carico: dobbiamo invece essere sostenitori e primi protagonisti dell’equità e dell’efficienza della nostra Nazione e del suo apparato Statale e pubblico. Una lezione che dovremmo avere già capito e che continuiamo, mi pare, a ignorare.