Rimborsi fiscali da 730? Se si è incapienti si perde il diritto anche per ristrutturazioni, mutui e spese mediche

Si chiama capienza fiscale ed è un dato che bisogna considerare quando si decide di scaricare dal reddito determinate spese sostenute

Dal 2 maggio scorso è possibile inviare la dichiarazione dei redditi con il 730. L’anno di imposta a cui si riferisce il nuovo 730/2019 è il 2018. Con il 730 si pagano le imposte sui redditi e si portano in detrazione o deduzione tutta una serie di spese. Capita spesso che il 730 produca una imposta a credito per i contribuenti che così hanno diritto al rimborso da parte del datore di lavoro se risultano sotto contratto alla data in cui di solito si effettuano i conguagli, cioè tra giugno e luglio. Anche il pensionato ha diritto ai rimborsi nel caso in cui la dichiarazione dei redditi produca un credito a proprio favore. In questo caso il sostituto di imposta che per il lavoratore dipendente è il proprio datore di lavoro è l’Inps. Sarà con il cedolino di pensione di agosto che un pensionato in credito con il Fisco riceverà il rimborso.

In assenza di sostituto di imposta sarà il Fisco a erogare gli eventuali rimborsi fiscali tramite bonifico domiciliato o sul conto corrente indicato dal contribuente, di norma entro la fine dell’anno solare in cui si presenta la dichiarazione dei redditi. Per ottenere un rimborso fiscale però è necessario che il contribuente sia capiente, cioè abbia una imposta lorda superiore alle detrazioni per lavoro dipendente o per carichi di famiglia già calcolate ed inserite nelle proprie Certificazioni Uniche. In pratica, gli eventuali rimborsi sono spettanti solo se a carico del contribuente ci sia Irpef da pagare. In assenza di imposta o perché le detrazioni la hanno considerevolmente ridotta, ci si trova di fronte alla figura degli incapienti. Ed è proprio su questa figura che è necessario fare un approfondimento perché un soggetto incapiente rischia di perdere i rimborsi spettanti per gli on eri detraibili inseriti in dichiarazione dei redditi che spesso, soprattutto nel caso di ristrutturazioni edilizie, opere di riqualificazione energetica e mutui, possono essere ingenti.

Le detrazioni fiscali

Le detrazioni fiscali sono delle somme in grado di ridurre le ritenute sui redditi di pensione, di lavoro dipendente o assimilati e sulle disoccupazioni indennizzate Inps. Il calcolo dell’Irpef dovuta è sul reddito lordo o al netto delle deduzioni fiscali ed è a più scaglioni. Per esempio, un contribuente con reddito annuo lordo da 20.000 euro dovrà il 23% (primo scaglione) come Irpef al Fisco. Le detrazioni vengono applicate su questo 23%, cioè su 4.600 euro di Irpef dovuta. Esistono detrazioni fisse che sono quelle per lavoro dipendente o per redditi di pensione e poi ci sono quelle variabili in base alla composizione della famiglia del dichiarante in quanto a soggetti a carico fiscalmente. Dopo queste, ci sono le detrazioni per gli oneri detraibili che sono per esempio, le spese sanitarie, quelle per lo studio dei figli, gli interessi sui mutui, le spese assicurative e le detrazioni per ristrutturazioni edilizie e opere di risparmio energetico. La gran parte degli oneri detraibili consentono un recupero del 19% di quanto speso. Le detrazioni per le opere di ristrutturazione o per quelle di riqualificazione energetica invece danno diritto a detrarre il 50 o in alcuni casi anche il 65% di quanto speso. In questo caso la detrazione va ripartita fino a 10 anni, con le dichiarazioni dei redditi di ogni anno ed in rate annuali di pari importo. In pratica, spendere 50.000 euro per ristrutturare casa da diritto a scaricare dai redditi il 50% del totale ma con rate da 2.500 euro annui per 10 anni.

Gli incapienti

Può accadere che l’imposta sia inferiore alle detrazioni a cui si ha diritto e pertanto detrazione o la parte di essa che supera l’imposta non viene rimborsata. In pratica, se il reddito è più basso rispetto all’imposta da pagare, la detrazione spettante viene perduta e mai più recuperata. Un evento frequente quando ci sono le opere di ristrutturazione che come abbiamo visto, danno diritto ad una detrazione spesso di importo rilevante. In questo caso occorre verificare la capienza fiscale prima di provvedere a pagare le ditte che operano la ristrutturazione. Infatti per poter ottenere la detrazione per le ristrutturazioni occorre provvedere ai pagamenti tramite bonifici. Se da controlli preventivi fatti dal contribuente si sospetta problemi di incapienza, occorre provvedere a differenziare le spese di ristrutturazione con altri componenti il nucleo familiare che magari hanno anch’essi Irpef a debito.