La fase 2 del reddito di cittadinanza è in corso. Si tratta dell’avvio delle politiche attive sul lavoro che era parte integrante della misura di contrasto alla povertà tanto famosa. Dopo il lungo e difficoltoso avvio di questa seconda fase, con il lungo iter concorsuale per trovare i navigator, sono partite le prime convocazioni per chi ha percepito il reddito di cittadinanza in questi mesi. La convocazione ed il successivo colloquio, come vedremo dopo, sono adempimenti necessari per poter continuare a fruire del reddito di cittadinanza. Le regole, la struttura normativa e i vincoli della misura però rendono il colloquio molto importante anche da un altro punto di vista, che è quello della perdita del benefit. Infatti i Centri per l’impiego ed i navigator hanno il potere, anche se indiretto, di fare perdere il sussidio.
La chiamata dei Cpi
Perché occorre presentarsi all’ufficio di collocamento e rispondere alla chiamata relativa al reddito di cittadinanza? L’adempimento da espletare è la sottoscrizione del cosiddetto patto di lavoro. Si tratta della dichiarazione con cui i beneficiari attivabili di ogni famiglia che percepisce il sussidio, si dichiarano disponibili a partecipare alle iniziative volte a ricercare, trovare ed accettare eventuali attività lavorative.
Per attivabili si intendono i soggetti maggiorenni di un nucleo familiare che non sono impegnato in alcuna attività lavorativa, di formazione o studio. Per questo alla chiamata dei Cpi non si deve presentare solo il richiedente il reddito di cittadinanza, ma anche tutti gli altri soggetti della sua famiglia in queste condizioni.
Ripetiamo, è un adempimento obbligatorio perché sono previste sanzioni per chi non si presenterà.
In caso di mancata presentazione anche di un solo componente del nucleo familiare si applicano nei confronti dell’intera famiglia beneficiaria del sussidio sanzioni che portano fino alla potenziale decadenza del benefit. I Centri per l’impiego hanno l’obbligo di segnalare le assenze. Alla 1ª assenza è prevista la decurtazione di una mensilità del beneficio, decurtazione che sale a due mensilità alla 2ª assenza e che di trasforma in decadenza dal beneficio alla 3ª assenza. Stesso meccanismo e stessi rischi per chi rifiuta di sottoscrivere il patto di lavoro o per chi dopo averlo accettato, non si presentano alle iniziative di formazione e orientamento che i Centri per l’impiego coadiuvati dai navigator, avvieranno per ognuno di loro.
L’importanza del colloquio
Oltre che per gli adempimenti che si è chiamati a rispettare, il colloquio è estremamente importante anche per un altro aspetto piuttosto serio. La continuità nella fruizione d beneficio può essere messa in dubbio anche dall’esito del colloquio. Per esito intendiamo ciò che i beneficiari del sussidio diranno agli operatori del Centro per l’impiego e ai navigator.
Gli interlocutori dei convocati infatti possono e devono obbligatoriamente segnalare, oltre che assenze e rifiuti nella sottoscrizione del patto, anche eventuali anomalie riscontrate dopo le audizioni.
In parole povere, navigator e Cpi possono addirittura “togliere” il reddito di cittadinanza qualora ne rilevino le condizioni. Naturalmente è un potere indiretto per operatori e navigator perché non sono loro a revocare il sussidio, ma per quanto detto, la loro funzione è molto importante.
Al colloquio quindi, le domande che questi soggetti faranno alle persone che si presenteranno potranno nascondere tranelli per scovare potenziali situazioni celate in sede di presentazione delle domande e sfuggite al primo controllo della autorità.
Eventuale lavoro in nero, come spesso salta all’occhio dalle notizie di cronaca e composizione del nucleo familiare differente da quella dichiarata possono emergere durante i colloqui e sarebbero fattori determinanti in quanto a decadenza del benefit.