Pensioni ai sindacalisti: ecco il trucco che le fa diventa d’oro

Ecco come i sindacalisti incassano più soldi dall’Inps come pensione.

Un trattamento di favore a volte più alto del 60% rispetto agli altri comuni cittadini e che spesso riesce a raddoppiare la pensione loro spettante è una delle tantissime anomalie del sistema previdenziale nostrano e che riguarda i sindacalisti. Tutto questo frutto di un trucchetto, di una furbata come la chiana il quotidiano «il Giornale» di Alessandro Sallusti e di cui ha parlato l’ex Presidente dell’Inps, Tito Boeri negli ultimi giorni. Il professore della Bocconi, intervistato da Corrado Formigli durante la puntata di giovedì scorso del talk show, «Piazza Pulita», ha spiegato come funziona la pratica che produce questo vantaggio per i sindacalisti.

I problemi del sistema

Che il sistema pensionistico italiano sia particolare e probabilmente ingiusto, appare un dato di fatto. I contributi, secondo quanto si legge nell’articolo del quotidiano, non sono altro che soldi che vengono sottratti ai lavoratori per pagare le pensioni in corso, secondi regole di distribuzione discutibili e arbitrarie. L’importanza delle pensioni sta assumendo sempre più valenza anche dal punto di vista sindacale, visto che negli ultimi anni l’operato delle parti sociali, compresi quelli della triplice (CGIL, CISL e UIL), si sta spostando sempre più verso le esigenze e le battaglie dei pensionati rispetto a quelle dei lavoratori. Qualsiasi operazione di riforma del sistema trova sempre nei sindacati, i difensori più ferrei, probabilmente anche per gli evidenti vantaggi che questi hanno quando sono loro ad andare in pensione.

La pensione dei sindacalisti, come funziona?

Come detto in premessa, Tito Boeri è quello che ha riportato al centro dell’attenzione questa ennesima anomalia del sistema e lo ha fatto in diretta TV, su LA7 intervenendo durante la trasmissione settimanale «Piazza Pulita». I sindacalisti secondo quanto detto dall’ex presidente dell’Inps Tito Boeri, vengono trattati in maniera differente dagli altri grazie ad una stortura che lui ha provato a cambiare ma che non è riuscito a fare per il muro alzato dal Ministero del Lavoro.

I sindacalisti arrivano a percepire pensioni addirittura raddoppiate con il placet dell’Inps che ha validato quella che ormai è una prassi, tramite circolare. Alla fine della carriera, i sindacalisti spesso si trovano a loro nome un versamento aggiuntivo una tantum da parte delle organizzazioni sindacali a cui prestano servizio. Un versamento contributivo che ha ricaduta enorme sulla pensione loro spettante perché viene calcolato con il sistema retributivo.

Usando l’esempio che è stato mostrato in studio da Formigli, un lavoratore proveniente dal pubblico impiego, con stipendio da 1.000 euro al mese, riceve alla fine della carriera, un versamento di contribuzione aggiuntiva da 2.500 euro in soluzione unica. Grazie a questo escamotage, il lavoratore riuscirà a percepire 1.300 euro in più di pensione al mese per sempre. Boeri ha provato a cambiare questo meccanismo quando era numero uno dell’Inps, ma prima Poletti e poi Di Maio, da Ministri del Lavoro in carica ai tempi della presidenza Boeri dell’ente, hanno fatto muro.