Generali: è morto Antoine Bernheim

Al gruppo Generali finisce un’era con la morte di Antoine Bernheim, ex presidente della compagnia, uno dei principali magnati della finanza di fine Novecento e inizio Duemila.

12 anni alle Generali

Era sparito dalle cronache già da un po’ e di lui si conoscevano le precarie condizioni di salute: è morto all’età di 87 anni a Parigi. Senior Partner di Lazard Freres (dal 1967 al 2005), membro del Consiglio di sorveglianza del gruppo che edita Le Monde (che ha dato la notizia citando la famiglia), vicepresidente di Mediobanca dal 1988 al 2001, ma soprattutto figura chiave del gruppo Generali, insignito anche di una cittadinanza onoraria a Trieste. Il suo amore per l’Italia è rimasto immutato anche dopo la rottura con Generali, a seguito di scontri interni, anche se non privo di contraddizioni: smise infatti di parlare l’italiano, quasi per ripicca, ma con il Belpaese mantenne comunque rapporti «familiari» visto che la figlia Martine ha sposato un principe Orsini.
Bernheim era stato presidente di Generali dal 1995 al 1999 e poi dal 2002 al 2010, dopodiché aveva provato a lottare per continuare la carica, ma invano: a lui solo il ruolo di presidente onorario e un cospicuo vitalizio, con Cesare Geronzi ad assumere il mandato per soli 2 anni (forse i più travagliati del gruppo).

Una vita piena di titoli

La prima rottura avvenne a seguito di uno scontro con Enrico Cuccia: mentore e principale figura di riferimento per imprenditori come Vincent Bolloré, Bernard Arnault e François Pinault. Entrato nel Consiglio d’amministrazione di Mediobanca alla fine degli anni Settanta, Bernheim se ne va lasciando un’impronta fondamentale nel mondo della finanza.

Dopo aver assistito da testimone e protagonista ai principali eventi della finanza italiana e internazionale, la storia di Bernheim è ricca di rivincite e di amare sconfitte (l’ultima a seguito della scalata di Geronzi), ma anche di numerose onorificenze: nel 1995 fu insignito del titolo di Grand’Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana; 2 anni dopo fu eletto in Brasile Commendatore dell’Ordine Nazionale Cruzeiro do Sul, mentre nel 2006 diventò Commendatore dell’Ordine delle Arti e delle Lettere. Un anno più tardi ricevette la Gran Croce della Legion d’Onore e la cittadinanza onoraria di Trieste, solo 3 anni prima dell’ultimo, definitivo strappo con il gruppo Generali.