Cos’è il Blue Monday? Significato e storia di una trovata pubblicitaria

Arriva il Blue Monday e con esso anche la domanda di rito: cos’è? Scopriamo per quale motivo oggi è il giorno più triste dell’anno.

Cos’è il Blue Monday? Tutto oggi si staranno chiedendo per quale ragione lunedì 15 gennaio 2017 è il giorno più triste dell’anno. I social sono infatti invasi da post e articoli che spigano il significato e che scherzano sulla questione.

Ma cos’è Blue Monday? Semplice a dirsi, difficile da spiegare: si tratta del giorno più triste dell’anno, ma chi lo ha stabilito? In realtà dietro alla definizione di questo giorno ogni terzo lunedì di gennaio ci sarebbe uno studio psicologico con dei calcoli, che a uno sguardo più attento perdono efficacia tanto da somigliare soltanto a una trovata pubblicitaria.

Come in molti sapranno, “blue” nelle lingue anglosassoni non indica soltanto il colore, ma lo stato d’animo legato alla tristezza. Letteralmente, quindi, il Blue Monday è il Lunedì Triste, così chiamato perché il giorno più triste dell’anno.

Il Blue Monday è una ricorrenza nata da uno studio elaborato nel 2005 da uno psicologo dell’Università di Cardiff, che nell’equazione prende in considerazioni variabili come sensi di colpa, malumore, condizioni meteorologiche, propositi per il nuovo anno. Il tutto nel giorno per molti più noioso della settimana, il lunedì.

In realtà la ricorrenza del Blue Monday è nata per motivi non propriamente scientifici, ma la tradizione va avanti ormai da più di un decennio, e un po’ ovunque viene utilizzata come pretesto per prendersi un giorno di vacanza dal lavoro.

Che cos’è quindi il Blue Monday? Significato e storia nascono più di 10 anni fa, e per quanto in questa giornata registri un record d’ascolti il brano Blue Monday della band inglese New Order, l’attenzione di tutti è focalizzata sul giorno più triste dell’anno.
Per non farsi prendere dalla tristezza motivata dal fatto che oggi è il Blue Monday, non consiglieremo metodi da psicanalisi per uscire dal vortice della malinconia, ma spieghiamo le tappe della storia del Blue Monday, come è nato e quanto c’è di affidabile in una ricorrenza nata da una trovata pubblicitaria.

Cos’è Blue Monday? Significato e storia

Come per ogni anno si arriva al fatidico terzo lunedì di gennaio e ci si trova a chiedersi: perché proprio oggi è il giorno più triste dell’anno? In molti, solo vedendo i post su Facebook, sento già un po’ di tristezza pervaderli e cominciano a pensare che in effetti questo sarà proprio un giorno triste.

Andando a scavare, si scopre però che il Blue Monday, oggi preso incredibilmente sul serio in molte parti del mondo e un po’ anche in Italia, è soltanto una bufala. Stabilire che esista una base matematica per decretare che un lunedì di gennaio sia il giorno più triste dell’anno, è una mossa forse scontata, ma che è valsa agli inventori oltre un decennio di tradizione.

Che cos’è il Blue Monday e perché cade oggi, il 15 gennaio? La base scientifica è fasulla, poiché all’origine della storia del Blue Monday, significato compreso, c’è una trovata pubblicitaria.
La campagna risale al 2005 e fu voluta dalla compagnia di viaggi Sky Travel, che per invogliare i propri clienti a fare una vacanza, pensò di convincere tutti che la tristezza potesse avere un fondamento scientifico.

La teoria con equazioni del Blue Monday fu pubblicata nel 2005 e nel 2009, tra l’altro in due versioni diverse che portano a risultati diversi. Partì tutto da un comunicato stampa dell’agenzia di viaggi, che è rimbalzato da una parte all’altra del pianeta.
La nota singolare del Blue Monday è che vengono prese in considerazioni variabili come il salario mensile, l’ammontare dei debiti, il salario mensile, il tempo trascorso dal Natale e quello trascorso da quando ci si è resi conto che i buoni propositi per il nuovo anno sono già svaniti, il livello di motivazione, la capacità di agire in modo risoluto, insomma tutte variabili che non sono quantificabili in alcuna unità di misura.

Alla base del Blue Monday c’è evidentemente un calcolo falsato e senza basi scientifiche. La paternità di queste equazioni è universalmente riconosciuta allo psicologo Cliff Arnall.
Inizialmente fu presentato come uno studioso del Centre for Lifelong Learning e dell’università di Cardiff, ma lo stesso ateneo prese le distanze.

Lo psicologo, all’epoca piuttosto giovane e ancora tutor universitario, ha ammesso di aver accettato l’offerta dell’agenzia pubblicitaria londinese Porter Novelli, che gli propose di sottoscrivere uno studio senza fondamento scientifico.

Blue Monday, significato: bufala senza fondamento scientifico

Tutta la comunità scientifica che conta ritiene il Blue Monday una truffa, a partire dalle equazioni matematiche prive di ogni fondamento. Nonostante questo, l’informazione continua a parlare di Blue Monday: in Italia, praticamente tutti, e anche all’estero fonti autorevoli continuano a trattare del Blue Monday come qualcosa di realmente esistente.

The Guardian, invece, ogni anno ripete che si tratta di una bufala, tanto quanto l’opposto, l’Happiest Day, che porta sempre la firma di Cliff Arnall: per questa seconda trovata, lo psicologo incassò meno di duemila sterline e non ha mai avuto lo stesso successo del Blue Monday.