Coronavirus: badanti, sospensione dal lavoro con stipendio, lo prevede il Ccnl

Badanti che hanno paura del coronavirus, o datori di lavoro preoccupati per l’anziano, l’epidemia può portare alla sospensione del rapporto di lavoro, ma sul CCNL c’è la scappatoia.

Come ci si deve comportare con la badante oggi con l’emergenza coronavirus? Un problema serio questo, perché dalle notizie che fuoriescono e dai bollettini medici, gli anziani sono i soggetti più esposti alla pericolosità del Covid-19, il virus che ha infettato molte regioni del Nord. Molte lavoratrici del settore hanno paura i essere contagiate, soprattutto perché io loro contatto con l’anziano, è diretto e molto stretto.

Dal punto di vista delle famiglie che hanno in servizio la badante, la preoccupazione si ribalta, perché hanno paura che sia il vecchietto ad essere contagiato e come si sa, proprio su anziani con patologie particolari, il coronavirus può essere letale. Inoltre, nel lavoro domestico non esiste istituto della cassa integrazione o dello smart working, cioè non ci sono ammortizzatori sociali per situazioni emergenziali.

Ecco perché sia da una parte, quella del datore di lavoro, che dall’altra, quella della badante, può sopraggiungere la volontà di terminare il rapporto di lavoro o quanto meno di sospenderlo fino ad emergenza terminata. In questo caso il Ccnl di categoria ha uno strumento adatto a tutelare o lavoratori.

Sospensione dal lavoro extraferiale

La famiglia per cui la badante lavora, è tenuta ad informare il collaboratore domestico sui rischi che si corrono per via dell’emergenza da coronavirus. Infatti l’ambiente di lavoro in cui si svolge l’attività di badante, è di responsabilità della famiglia o dell’anziano che detengono la figura di datore di lavoro. Pur senza fare allarmismi inutili e maggiori di quelli di cui quotidianamente parla la stampa e il web, la situazione di rischio è innegabile, con la badante che può contagiare l’anziano che sarebbe esposto a pericolo seri, oppure con l’anziano che potrebbe a sua volta, essere contagiata facilmente dall’anziano, dal momento che il rapporto di lavoro prevede un contatto fisico costante e continuo tra anziano e lavoratore.

Come previsto dal Contratto collettivo nazionale di lavoro del settore domestico, Il datore di lavoro può avvalersi della sospensione di lavoro extraferiale. Questo strumento da la facoltà al datore di lavoro di sospendere per un determinato periodo di tempo, il rapporto di lavoro con la badante. La sospensione dal lavoro extraferiale può essere richiamata dal datore di lavoro per sopraggiunte esigenze fermo restando l’obbligo di pagare comunque lo stipendio alla badante, anche per i giorni di sospensione.

Il caso del coronavirus

Una esigenza sopraggiunta per il datore di lavoro, take da fare scattare la sospensione dal lavoro extraferiale può benissimo essere il coronavirus. E la sospensione magari, potrebbe durare il periodo minimo di quarantena previsto, cioè 14 giorni. Se dal punto di vista del datore di lavoro, questo è lo strumento utile, per il lavoratore che vuole andare via dal posto di lavoro per pura del contagio, si potrebbe virare sulle dimissioni per giusta causa.

Sarebbe la soluzione utile affinché la lavoratrice possa percepire, se ne ha diritto come anzianità di servizio e come periodo di lavoro, la Naspi. Infatti per le dimissioni non è prevista la disoccupazione indennizzata Inps. Ma se le dimissioni vengono date per giusta causa, ed in questo caso il coronavirus potrebbe essere una causa giusta, la lavoratrice non perderebbe il diritto alla disoccupazione Inps.