Colf e badanti: le domande e le risposte sul lavoro ai tempi del Coronavirus

Ecco tutte le problematiche del lavoro domestico e tutte le soluzioni in questi giorni di emergenza.

Posso impedire alla badante o alla colf di uscire di casa? La paura del coronavirus ormai è diffusissima, c’è poco da fare. Una paura che riguarda indistintamente tutti , grandi e piccoli, famiglie numerose e famiglie ridotte. Le famiglie che hanno alle dipendenze badanti e colf adesso si chiedono una miriade di cose. Cosa di può fare e cosa no, cosa può essere permesso al proprio dipendente e cosa meno. Ecco un rapido elenco di risposte alle domande più frequenti, come le riporta un articolo di approfondimento del quotidiano «Il Sole 24 Ore», elaborato con l’associazione dei datori di lavoro domestico, Domina.

La badante non convivente deve restare a casa sua o può lavorare?

Non esistono regole precise da seguire in casi di emergenza come questa. Per le famiglie che hanno la colf o la badante che ogni giorno si presenta a lavoro e non convive con la famiglia o l’assistito, oggi c’è un problema evidente, viste le limitazioni i movimenti e il divieto ad uscire. Da Domina fanno sapere che il consiglio comunque è quello di sospendere l’attività di badante o colf. Da segnalazioni pervenute, sembra che ne famiglie lo abbiano già fatto, raggiungendo un accordo con il lavoratore per recuperare le ore ad emergenza terminata o continuando a pagare normalmente il dipendente.

Ed in mancanza di accordo, come fare?

Diverso il caso in cui non ci sia unione di intenti. Se la badante per esempio, vuole continuare a lavorare e il datore di lavoro vorrebbe interrompere, la soluzione è quella delle ferie. Non essendo previsto il congedo ordinario, l’istituto delle ferie può essere la soluzione per lasciare il lavoratore con lo stipendio, tenendolo lontano da lavoro. E se il lavoratore non ha ancora maturato le ferie, si può arrivare all’istituto delle ferie anticipate.

È possibile licenziare per il coronavirus?

Il datore di lavoro può licenziare il lavoratore. La soluzione è il licenziamento per giusta causa, con il lavoratore che così può percepire la disoccupazione indennizzata dall’Inps, la Naspi. In questo caso, cioè per il licenziamento, occorre dare il giusto preavviso al lavoratore dipendente, variabile in base alla anzianità di servizio, ma se si richiama alla giusta causa, il preavviso non è necessario.

La badante vuole uscire di casa, si può impedire?

La badante convivente apre ad una problematica differente ma possibile adesso che di fatto la popolazione ha limiti nell’uscire di casa per via del coronavirus. La badante che vive in casa con l’anziano potrebbe chiedere di uscire, naturalmente durante le pause giornaliere. E nessuno può impedire questa libertà. L’unica cosa che si può impedire è il rientro in casa, magari se la badante adotti comportamenti non in linea con le direttive anti coronavirus.

Se invece la badante sceglie autonomamente di abbandonare il posto del lavoro, il datore di lavoro può chiedere alla stessa di prendersi le ferie. In pratica, non deve pagare lo stipendio alla badante se questa non si presenta al lavoro, ma può chiedere alla lavoratrice di consumare le sue ferie. Se la badante rifiuta, c’è l’istituto dei permessi non retribuiti. In questo caso il datore di lavoro non è tenuto a dare un bel niente alla lavoratrice.