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Covid, Ricciardi: «In autunno potremmo avere un vaccino più polivalente»

Pasquale De Marte - 19 gennaio 2022

Walter Ricciardi, docente di Igiene all'Università Cattolica di Roma e consigliere del ministro Roberto Speranza, è stato ospite della trasmissione DiMartedì in onda su La7

«Se noi fossimo nella stessa condizione di due anni fa, ci sarebbero 4000 morti al giorno. Oggi abbiamo una tecnologia che ci salva la vita». Sono le parole con cui il professor Walter Ricciardi, intervenendo nel corso della trasmissione DiMartedì di La7, ha chiarito quanto oggi il ruolo della scienza ha cambiato il corso della pandemia.

Covid, Ricciardi: «Malattia gravissima»

In Italia in questa fase si registra un alto numero di contagi. «A spargere il virus purtroppo - ha spiegato - sono tutti, soprattutto con Omicron. Però c’è una differenza: che chi è vaccinato non muore o non va in ospedale. Chi è vaccinato è protetto dalla malattia».

Oggi il Covid fa meno paura, ma il consigliere del ministro della Salute e docente di Igiene alla Cattolica di Roma ha ricordato qualche dato. «Non è una malattia grave. È - ha specificato - una malattia gravissima. In questo momento è la prima causa di morte in Europa, la terza in Italia. Ci sono 161 morti per 100.000. Dopo le malattie cardiovascolari e i tumori è al terzo posto».

«In questo momento - ha evidenziato - in Italia c’è una maggioranza di Omicron e una minoranza di Delta. In ospedale vanno soprattutto quelli che hanno la Delta: hanno le patologie più gravi, finiscono in terapia intensiva. Dobbiamo cercare di attenuare questo passaggio e di far sì che con la vaccinazione che per lo meno tutti quanti siano protetti dalla malattia grave e dalla morte».

Picco Covid, Ricciardi: «Speriamo entro gennaio»

Si attende che si possa raggiungere il punto più alto della curva, in maniera tale da vedere al più presto una discesa dei casi e di conseguenza di tutti gli altri parametri come morti e ospedalizzazioni «Il picco - ha spiegato Ricciardi - è difficile prevederlo. Speriamo entro gennaio, se lo avessimo entro gennaio potremmo guardare a febbraio con più serenità e poi a marzo con tranquillità».

Si procede con le terze dosi, ma si inizia a parlare di ipotesi quarta dose. Una prospettiva che, al momento, a cui la scienza guarda con un filo di riserva relativa alla possibilità di stimolare ancora il sistema immunitario. «Credo - ha evidenziato Ricciardi - che in quelle categorie che rispondono meno, una quarta dose non generi quel tipo di sovraesposizione immunitaria che potrebbe teoricamente. Dobbiamo aspettare i dati prima di procedere».

Covid, Ricciardi e l’ipotesi di un nuovo vaccino

Si potrebbe, dunque, superare l’estate e valutare poi mettere in campo altri strumenti come un vaccino più evoluto. «Speriamo - ha evidenziato Ricciardi - di avere un vaccino che copra contro Omicron, contro Delta e persino contro Wuhan. Le aziende farmaceutiche stanno partendo, proprio in questo momento, con il reclutamento per questi trial».

«Avremo - ha aggiunto - i risultati tra qualche mese e per l’autunno, speriamo, potremmo avere un vaccino più polivalente che copre contro tutte le varianti. La speranza è che, come nel caso dell’influenza, ci sia un vaccino che protegge contro tre-quattro ceppi contemporaneamente». Uno scenario che di fatto diventerebbe assimilabile a quello per l’influenza e che porterebbe ad avere dei preparati «tarati» per le nuove varianti.

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