Incendio doloso nella comunità per tossicodipendenti: muore frate Leonardo Grasso

Un incendio ha colpito la comunità di recupero per tossicodipendenti «Tenda di San Camillo». I sei ospiti sono rimasti illesi, morto invece frate Leonardo Grasso.

Durante la notte un incendio è divampato all’interno della sede della comunità di recupero per tossicodipendenti «Tenda di San Camillo», sulla strada statale 116 a Riposto, nel Catanese. I vigili del fuoco hanno prontamente spento il rogo dopo aver ricevuto una chiamata dall’interno della stessa comunità, ma purtroppo il frate Leonardo Grasso, gestore della struttura, ha perso la vita.

Le fiamme sono divampate verso le 5 e hanno invaso la struttura in poco tempo. I sei ospiti sono riusciti a fuggire rimanendo quindi illesi, ma purtroppo l’anziano religioso non è riuscito a salvarsi.

La struttura colpita dal rogo, oggi comunità di recupero, ha ospitato in passato anche dei tossicodipendenti malati terminali di Aids. Fratel Leonardo Grasso aveva infatti dedicato la sua intera vita a dare sostegno e aiuto a persone bisognose entrate nel terribile tunnel della dipendenza da droghe.

Il rogo

L’incendio è stato probabilmente di natura dolosa e proprio per questo i carabinieri della compagnia di Giarre e della Sezione investigazioni scientifiche (Sis) del comando provinciale dell’Arma di Catania hanno iniziato subito le loro indagini.

Si cerca attualmente di comprendere i fatti e di trovare il responsabile che ha provocato questo terribile incendio per colpa del quale Leonardo Grasso, uomo di fede di 78 anni, ha perso la vita. I carabinieri e i militari della zona sono ora sulle tracce delle persone coinvolte nei fatti allo scopo di mettere luce sulla vicenda e portare in carcere il colpevole.

Chi era Leonardo Grasso

In passato un agente di commercio con una sua attività ben avviata e tanti interessi mondani, Leonardo Grasso ha cambiato radicalmente modo di vivere diventando frate camillano a 50 anni. Fratel Leonardo Grasso era un uomo di fede che si era prefissato lo scopo di aiutare i malati di Aids. L’uomo ha preso questa decisione molto particolare dopo aver perso entrambi i genitori, morti a soli sei giorni di distanza l’uno dall’altro.

Nel 2014 è stato lui stesso a parlare del suo cambio di vita alla trasmissione televisiva La vita in diretta. Nell’occasione del quarto centenario della morte di San Camillo, fratel Grasso aveva confermato di essere felice nell’operare a fianco di persone sofferenti e bisognose, aggiungendo anche di non rimpiangere affatto la sua vita precedente che, pur essendo ricca di divertimenti, lo aveva lasciato vuoto e ricco solo di domande a cui non riusciva a dare risposta.

Durante il suo intervento in tv, il frate aveva anche ricordato come la sua stessa vita assomigliasse molto alla parabola «di San Camillo, che dopo una vita scapestrata ha dedicato tutto se stesso ad aiutare gli altri». Si compende quindi come l’uomo fosse pienamente soddisfatto della sua scelta e come questa lo abbia appagato durante i suoi anni a fianco dei malati terminali di Aids.